BOVES - Auroro Borealo e i "Libri Brutti": da "Curarsi con il vino" a "La vera donna non fa benzina da sola"

L'ideatore della pagina Instagram da oltre 52mila follower protagonista dell'Equofestival di Boves. L'intervista a Cuneodice.it

Auroro Borealo

Francesca Barbero 09/09/2022 16:42

Origini bresciane, in arte è Auroro Borealo ma all'anagrafe è Francesco Roggero. Cantante demenziale, quattro gli album pubblicati, e ideatore della pagina Instagram "Libri Brutti", seguita da oltre 52.000 follower. Auroro, il 10 settembre, alle 18.30, all'Atlante dei Suoni di Boves, sarà ospite di "Sulla Terra Leggeri – Equofestival 2022", organizzato dall'associazione "Qui è là", per tenere una disquisizione non troppo seria sui libri "brutti". Al centro della dissertazione alcuni libri che fanno parte della sua collezione e una selezione di libri di Emmaus creata ad hoc dal gruppo di volontari che hanno lavorato all'organizzazione dell'Equofestival. La leggerezza non coincide con la superficialità, sosteneva Calvino nelle "Lezioni americane", tema attorno al quale ruota l'intera edizione del festival. Leggera, ma non superficiale, sarà anche la dissertazione di Auroro Borealo, con letture e commenti di alcune pagine di questi libri dalle copertine alquanto improbabili e dai contenuti assurdi, al limite del trash. Libri in grado di suscitare più di una risata ma anche diverse riflessioni e interrogativi: dal motivo di una pubblicazione di questo genere al tipo di editore disposto a finanziarla fino all'esistenza, o meno, di lettori disposti ad acquistarli e leggerli.
 
"Brutti per gli altri ma bellissimi ai nostri occhi" scrivi sulla tua pagina Instagram. "Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace" oppure "l'apparenza inganna", come dicono i proverbi?
 
"Quella dei libri 'brutti' è una provocazione, perché ovviamente il brutto e il bello sono soggettivi. I libri che raccolgo sono piuttosto rilevanti, nel senso che raccontano la nostra società in maniera molto precisa, un po’ come la diapositiva di una certa epoca, a volte molto più di quanto non facciano i libri belli o i bestseller".
 
Quali sono le "qualità" perché un libro rientri, a tutti gli effetti, nella definizione di libro "brutto"?
 
"In generale i 'libri brutti' devono essere involontariamente buffi o goffi, ma se dovessi provare a riassumere in tre concetti direi: copertina sbagliata, scelte di titolo infelici, contenuto invecchiato male".
 
Dove trovi tutte queste chicche? Da collezionista immagino avrai i tuoi segreti.
 
"Un quarto della mia collezione viene dai mercatini, un quarto da eBay, un quarto da Amazon self publishing e un quarto da Libraccio".
 
Il primo libro "brutto" non si scorda mai?
 
"Capodanno 2004: il mio amico Simone mi portò in regalo un piccolo libro dal titolo 'Stasera no: 101 scuse per non fare l’amore'. Ne rimasi talmente folgorato che da quel momento iniziai a collezionare libri assurdi".
 
Quali sono le tue aspettative quando apri un libro "brutto"?
 
"Il segreto è non avere aspettative, così ogni libro è potenzialmente un piccolo forziere del tesoro".
 
Ogni lettore ha un libro preferito. Nel mio caso penso alla "Traumnovelle" di Arthur Schnitzler. Qual è il tuo libro "brutto" preferito? Se ne hai uno.
 
"Difficilissimo scegliere, ma se proprio devo esprimere una preferenza opto per il mitologico 'Curarsi con il vino', un libro assurdo, rarissimo e molto ricercato: lo inseguivo da anni e quando l’ho scovato mi sono sentito tipo Indiana Jones davanti alla coppa del falegname, il Sacro Graal. In generale i libri brutti che prediligo sono quelli sghembi, con illustrazioni incerte, font discutibili e design al limite tra amatoriale e coraggiosissimo. Li trovo genuinamente bellissimi".
 
"La signora in giallo. Gin e pugnali", "Consigli di un gay agli etero per sedurre le donne" e "La vera donna non fa benzina da sola". O ancora "I visitatori devono farsi annunciare". Sono solo alcuni de titoli che mi hanno colpito per la loro particolare "poesia". Sembra ci sia un certo surrealismo del contemporaneo.
 
"Sì, come dicevo questi libri raccontano un’epoca (a ben vedere anche il nostro presente) a volte con un’accuratezza spaventosa".
 
"Sulla terra leggeri", l'Equofestival 2022, dove terrai la tua dissertazione non troppo seria sui libri "brutti", cita le "Lezioni americane" di Italo Calvino. Quanta leggerezza c'è nei "libri brutti"?
 
"La pagina Instagram Libri Brutti è nata proprio con l’idea di portare leggerezza nel mondo della letteratura italiana, spesso troppo serioso".
 
Ho scoperto che sei anche un cantante. Trovi ispirazione nei libri "brutti" per i testi delle tue canzoni?
 
"Il brutto è ovunque, basta tenere le antenne dritte e puoi percepirlo in qualsiasi cosa, trovando spesso ispirazioni inaspettate".
 
Spesso scrivo di musica. "La musica è una cosa bellissima ma non ci vivrei mai" canti con Jhonson Righeira in "Venezia è una città bellissima".
 
"Quel verso è autobiografico: per me la musica è un hobby ma di lavoro faccio tutt’altro. Mi piace che rimanga così perché non mi obbliga a dover scendere a compromessi".
 
In "Villano" canti "tutte le ragazze di Bra sono ladre". Parli della Bra della provincia cuneese?
 
"In realtà è una pura scelta di metrica e di suono, inizialmente era “Tutte le ragazze di Rho sono ladre” ma sembrava 'dirò' dunque ho dovuto trovare un’altra località composta da una singola sillaba. Niente di personale con le ragazze di Bra ovviamente!".

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