Con la terza ascesa ai 4.165 metri del Breithorn Occidentale, avvenuta oggi (sabato 17), si è concluso il progetto “Alpinisti InSuperAbili… adrenalina inclusiva”, ideato dalla guida alpina Roberto Ferraro e dal formatore FISIP Daniele Boero per dimostrare che la montagna può essere inclusiva e accessibile a tutti.
Tra luglio e agosto tre persone con disabilità sono state accompagnate sulla vetta spesso scelta come “battesimo dei Quattromila”, viste le difficoltà non così elevate. Il lavoro sinergico e di squadra di molteplici professionisti ha permesso di finalizzare un progetto ambizioso e di portare in quota il cuneese Raffaele Pellegrino, la torinese Chiara Benevenuta e il valdostano Egidio Marchese.
Lungo il percorso su ghiacciaio, tra il Piccolo Cervino - punto di arrivo del Matterhorn Alpine Crossing - e il Breithorn Occidentale, un team formato da guide alpine, uomini del soccorso alpino della Guardia di Finanza, medici del 118 e altri accompagnatori di grande esperienza. Alcune persone hanno garantito la sicurezza, altre hanno trainato il monosci, speciale presidio costituito da una seduta in resina o carbonio montata su un meccanismo basculante che permette anche alle persone con disabilità motoria di svolgere attività sulla neve.
Raffaele, Chiara ed Egidio hanno così potuto vivere una giornata piena di emozioni e adrenalina ad alta quota, realizzando un sogno. Per l’occasione si è aggiunto anche Moreno Pesce, atleta amputato che ha già realizzato diverse imprese in montagna, sia sui sentieri, sia sui ghiacci perenni.
La prima edizione di “Alpinisti InSuperAbili… adrenalina inclusiva” ha coinvolto anche il Comune di Valtournenche, Cervino Spa e il comprensorio Cervino Ski Paradise, oltre al gruppo A.N.A. di Valtournenche. Elisa Cicco (sindaco di Valtournenche) e Chantal Vuillermoz (assessore al turismo, sport e montagna del Comune di Valtournenche) dichiarano: “L’amministrazione comunale è felice di essere stata coinvolta in questo progetto che ha un duplice obiettivo: permettere ai disabili di realizzare un sogno e sensibilizzare la popolazione. In montagna le persone di una stessa cordata perseguono lo stesso obiettivo, aiutandosi in modo reciproco per raggiungere il medesimo traguardo. In queste tre particolari gite ad alta quota, il concetto di squadra è stato ulteriormente amplificato, consentendo a Raffaele, Egidio e Chiara di raggiungere i 4.165 metri del Breithorn e dimostrando che nulla è impossibile. Un grazie va a Roberto e Daniele, ideatori di questo bellissimo progetto che speriamo possa avere un seguito”.