Generalmente percorriamo la Val Grana da Caraglio fino a Castelmagno senza notare alcune bellissime zone ai suoi margini.
In Val Grana la popolazione alpina ha operato nei secoli consegnandoci le memorie di un patrimonio storico e architettonico di grande valore: antichi sentieri, stupendi alpeggi, borgate senza tempo. Un tesoro che ci dà l’opportunità di vivere la nostra montagna e che offre la possibilità di percorrere una fitta rete di sentieri che collega i vari valloni e paesi di fondovalle facilitando la programmazione delle nostre escursioni e trekking.
Visitiamo il vallone di Bernezzo nella parte sinistra orografica, sud, della Val Grana, salendo fino alla “Curnis Auta”e scendendo sul crinale spartiacque di Roccasparvera passando per Prato Francia e tra stupendi boschi e secolari castagni fino a San Giacomo.
Partiamo da piazza Martiri della Libertà di Bernezzo (580 m.), per la centrale via Regina Margherita, dopo breve deviamo sulla sinistra verso la fontana Costa, proseguiamo in via Roccia passando in via e borgata Cascinotta e poi Sant Anna (655 m.). Una breve sosta, quindi percorriamo via S. Anna passando dalle case Picapere, Porcili, borgata Minet, borgata Magno e borgata Ferrere (Lupo 1016 m.). Poco dopo si trova il bivio per Pertus del Colet, Prato Francia e Vignolo; ignoriamo le insegne per Bergia, le Funse e Chiot Rosa. Lungo il cammino vi sono indicazioni per percorsi per mountain-bike, “Track Ortiga” e “Alpe” e un anello denominato “Diego”. Nei pressi del ciabot Pesiun (1020 m.) e Bric Buffet iniziamo a percorrere la “Curnis Auta”, sempre su sterrata. Oltrepassiamo Pertus del Culet (960 m.); sopra di noi, a destra, sorge il monumento alla Libertà, curiosa struttura metallica di parecchi metri di altezza appoggiata su un basamento di cemento. Passando su una scalinata fatta con traverse di legno delle ferrovie, in dieci minuti raggiungiamo un piccolo anfiteatro ai piedi del monumento (933 m.) dal quale una bellissima vista spazia su Bernezzo e uno spicchio di pianura. Il posto giusto per pranzare, ritorniamo sulla sterrata che poco prima abbiamo lasciato, la strada diventa quasi subito asfaltata e tra tornanti e boschi molto ben curati, dove si vede ancora l’opera dell’uomo, vi sono alcuni castagni secolari, arriviamo a San Giacomo e quindi a Bernezzo, chiudendo l’anello.
E’ una bella e distensiva passeggiata ad anello tra castagni e faggi, ideale per l’autunno e primavera, con un modesto dislivello di 500 metri, circa 15 chilometri di percorso, quattro ore fino a Prato Francia e poi un’ora e mezza fino a Bernezzo per un totale di circa 5/5,30 ore.
Luciano Giordano