BORGO SAN DALMAZZO - Borgo San Dalmazzo ricorda la prima deportazione degli ebrei dal campo di concentramento cittadino

Il 21 novembre del 1943 la partenza del convoglio dalla stazione ferroviaria borgarina: partirono in 331, sopravvissero in 39. Una serie di iniziative per ricordare quei tragici fatti

Redazione 14/11/2023 10:18

La città di Borgo San Dalmazzo continua a coltivare il suo impegno per la Memoria della Shoah. Una volontà suggellata il 25 aprile scorso con la visita ufficiale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Memoriale della Deportazione; una responsabilità costruita giorno per giorno attraverso le attività di visita guidata, gli incontri di approfondimento e le attività didattiche per le scuole svolte nell’ambito del percorso multimediale MEMO4345; un dovere ancora più impellente nell’anno in cui si ricorda l’ottantesimo anniversario della prima deportazione verso i lager nazisti. 
 
"Ci sono date - spiega la Sindaca Roberta Robbione - che segnano per sempre il destino delle persone che si trovano a vivere un’esperienza da cui non c’è ritorno, ci sono epoche, fatti e vissuti che provocano nelle comunità delle ferite che rimangono nel tempo. Il 21 novembre del 1943 è il giorno nel quale per 331 persone si chiude per sempre la speranza di una vita libera, è il giorno del silenzio di chi vede partire i carri bestiame e neanche riesce ad immaginare fino a dove possa arrivare il male. Noi oggi conosciamo, oggi sappiamo. E non possiamo tacere. È un dovere morale ricordare, così come lo è definire percorsi di pace. Dove urlano venti di guerra, facciamo cantare il coraggio di costruire dialoghi, ponti, mani unite che lavorano per ridare senso al termine umanità, nel ricordo dei 'nostri deportati', perché non sia stato vano il loro non ritorno".
 
Il 21 novembre del ’43, a Borgo San Dalmazzo, nevicava già dalle prime luci del giorno. Quel mattino, mentre i borgarini erano in buona parte in chiesa per la Messa o avvolti nel tepore delle loro case, una lunga colonna di ebrei sospinta e controllata da un manipolo di SS tedesche percorreva la strada principale del paese in direzione della stazione ferroviaria. Quel giorno 331 internati nel campo cittadino vennero fatti salire sui tristemente noti vagoni-merci; iniziava così la loro deportazione, via Nizza-Drancy (Parigi), verso il campo di sterminio di Auschwitz. Sopravvissero appena in 39.
 
Dopo Roma e Trieste - commenta il Presidente della Provincia, Luca Robaldo - quella di Cuneo è la terza provincia italiana per numero di deportati nei campi di sterminio in ragione dell’origine ebraica. Tra gli ebrei che non riuscirono a sfuggire alla cattura c’erano ebrei cuneesi ma, come ci testimoniano i documenti conservati a MEMO4345, la maggior parte di loro era di nazionalità polacca, francese, ungherese e tedesca. Erano ebrei che, dopo l’8 settembre, avevano cercato rifugio dalla Francia in Italia, profughi alla ricerca di salvezza insieme alle loro famiglie. Oggi come allora in fuga dalla guerra. Per questo non possiamo dimenticare il loro sacrificio e abbiamo il compito di conservarne non solo la memoria storica, ma anche e soprattutto l’eredità morale. Quell’impeto di libertà e di vita sia anche per noi oggi la spinta a costruire un futuro di pace”.
 
Martedì 21 novembre, ore 10, alla stazione ferroviaria, di fronte al Memoriale della Deportazione, si terrà la cerimonia commemorativa. Dopo la lettura di alcuni passi di "Oltre il nome" di Adriana Muncinelli e gli interventi istituzionali, Gigi Garelli, direttore dell'Istituto Storico della Resistenza, guiderà l'orazione pubblica. Gli studenti dell'Istituto Comprensivo di Borgo San Dalmazzo daranno inoltre voce alle parole della Senatrice a vita Liliana Segre attraverso l'ultimo suo intervento in Commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all'odio e alla violenza, di cui è presidente.
 
Alle ore 11.30, presso gli spazi di MEMO4345, proiezione del filmato dedicato alla marcia transfrontaliera "Attraverso la Memoria", giunta nel 2023 alla sua 25a edizione (anteprima sul canale Youtube MEMO4345). Il percorso sarà aperto al pubblico dalle ore 14.30 alle 18.30 per un pomeriggio di fruizione libera e gratuita. Il pubblico potrà visionare sei video-narrazioni dedicate alle famiglie Dreifuss, Gallant, Judkowski, Schonbrunn, Schustermann, Zylber, deportate il 21 novembre 1943 da Borgo San Dalmazzo. Domenica 26 novembre, sempre presso gli spazi di MEMO4345, andrà in scena “IO SONO” evento proposto dalla compagnia teatrale Gli Episodi di Boves per la regia di Elide Giordanengo.
 
Il testo teatrale - racconta l’Assessora alla Cultura Michela Galvagno - tira le fila del nostro passato per mostrarci un presente smemorato, che dimentica gli ultimi rendendoli invisibili. Un particolare ringraziamento va a Elide Giordanengo e alla compagnia 'Gli Episodi' per aver voluto sviluppare un progetto artistico 'site specific' così impegnativo e toccante”.
 
Lo spettacolo sarà presentato nell’ex chiesa di Sant’Anna, a MEMO4345, domenica 26 novembre in tre differenti orari: alle ore 15.30 e alle ore 17.30 il pomeriggio e, alla sera, alle ore 20.45. La partecipazione è gratuita: posti limitati, prenotazione obbligatoria presso l’Ufficio Turistico IAT di Borgo San Dalmazzo (Tel. +39 0171 266 080 - dal mercoledì al venerdì, ore 08.30 - 12.30 e 14.30 - 17.30 / sabato e domenica ore 09.30 - 12.30) o via mail scrivendo a iatborgo@visitcuneese.it.
 
Per maggiori informazioni su MEMO4345: www.memo4345.it

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