A 78 anni di distanza dal primo eccidio nazista contro civili in Italia che avvenne a Boves il 19 settembre 1943, la cittadina ai piedi della Bisalta ne ha fatta di strada. Dopo tanti anni di silenzio e riflessione a cui sono seguite varie iniziative, come la Scuola di pace, per favorire una nuova cultura del dialogo, oggi Boves fa un nuovo passo avanti nel cammino di riconciliazione partito alcuni decenni fa. Dopo un iniziale patto di amicizia, è stato firmato un vero e proprio gemellaggio con Schondorf am Ammersee, la cittadina bavarese dove è sepolto il comandante delle truppe tedesche che ordinò la strage.
La cerimonia si è svolta domenica 19 settembre in piazza Italia, là dove partì l’eccidio che causò quel giorno 23 vittime civili e oltre 300 abitazioni incendiate. Oltre ai due sindaci di Boves e Schondorf, erano tante le autorità presenti, tra cui il presidente della Regione, sindaci e amministratori locali, autorità militari. La Provincia era rappresentata dal consigliere provinciale e sindaco di Roaschia. Sono intervenuti anche i sindaci delle altre due città gemellate con Boves, Castello di Godego (Treviso) dove avvenne l’ultima strage tedesca e Mauguio Carnon dove si è creato un forte legame tra l’associazione “Servir la paix” e la Scuola di pace di Boves. Erano presenti anche alcuni parlamentari, oltrechè il sindaco di Peveragno, la presidente dell’Anpi provinciale e i ragazzi delle scuole bovesane che hanno poi consegnato una targa ai tre sindaci delle città gemellate. Al termine la celebrazione della Messa per la riconciliazione e la pace presieduta dal parroco di Boves.