L’Ufficio tecnico comunale di Busca avvia la gara d’appalto per eseguire opere di restyling alla galleria Casa Francotto, usufruendo di un finanziamento del Gal Tradizioni Occitane, cui si aggiunge un co-finanziato comunale.
Le opere in programma hanno per obiettivo il miglioramento della fruibilità dell’edificio destinato alla cultura e alle attività ricreative. Si interverrà con una ridistribuzione dei locali al piano terra, con l’inserimento di arredi e attrezzature funzionali alla vocazione della casa che appartenne al benefattore, medico e artista buschese Ernesto Francotto (1883-1968) e lasciata in eredità alla città.
“Casa Francotto - dice il sindaco Marco Gallo - è il cuore delle iniziative culturali di Busca. Negli anni il Comune ha provveduto alla sua ristrutturazione e più recentemente ci siamo impegnati soprattutto per entrare in circuiti di promozione artistica di livello, con mostre su grandi artisti contemporanei come de Pisis, Mirò e Kandinsky. Ora desideriamo rendere più accogliente il piano terra, con nuove luci, nuove delimitazioni degli spazi e nuovi arredi, sia per ospitare degnamente un pubblico che si va via via ampliando, sia per dare maggiore fruibilità alle attività culturali dei cittadini e sia per valorizzare la figura del grande benefattore e artista che ha donata ai buschesi le sue proprietà. Ringrazio il Gal terre occitane che ha accolto e condiviso il nostro progetto finanziandolo in massima parte”.
La progettazione è stata affidata all’architetta Valeria Cottino di Torino. La somma prevista per l’intervento è 74.977 euro. Il Gal partecipa alla spesa per l’80%, mentre il rimanente importo è a carico del Comune su propri fondi di bilancio.
L'edificio, di gusto eclettico, è nato su un preesistente impianto settecentesco. Il Comune ha effettuato durante gli anni 2014-2019 una riqualificazione esterna ed è stato poi ristrutturato all’interno nei primi anni 2000 e dedicato a ospitare mostre e collezioni temporanee. L'intervento previsto prevede una redistribuzione degli spazi del piano terra, come luogo di accoglienza alle sale espositive del piano superiore e come centro d'incontro e polo culturale della città. Da qualche anno la sede espositiva è entrata in un circuito chiamato Grand’Arte, che coinvolge 20 in realtà ai duecento artisti del territorio, a questo si è aggiunta più recentemente la collaborazione con il Comune di Cherasco che ha permesso mostre d’arte contemporanea di grande richiamo, anche a livello nazionale.
Il progetto vuole rimodulare lo spazio al primo piano per accogliere meglio le diverse attività a supporto dell'area museale. La non ortogonalità degli spazi e la presenza di strutture portanti, come colonne disposte lungo l'area, hanno portato alla scelta di corpi sinuosi per far nascere ambienti che dialoghino tra loro e che nello stesso tempo abbiano anche una loro intimità. Due cilindri a base ellittica saranno realizzati con una struttura autoportante, formata da uno scheletro inscatolato di ferro e rivestimento in legno curvato, trattato con finitura a smalto satinato di colore chiaro: quello che ospiterà la sala incontri/laboratori/formazione avrà aperture in corrispondenza delle finestre perimetrali dell'edificio, così da attenuare l'ingresso della luce diretta ma da permettere comunque un'illuminazione naturale, e porte con apertura lungo i fianchi, per permettere l'accesso negli spazi laterali, utilizzati come magazzini. Internamente, lungo il perimetro, saranno ospitati dei tavolini con base e piano ripiegabili a parete, rivestiti di laminato plastico colorato. La sala potrà perciò prendere diverse forme ed essere utilizzata secondo le esigenze del momento. L'altro cilindro, identico a quello precedente ma con dimensioni ridotte, ospiterà un televisore da dove si potrà ascoltare e vedere la storia del medico artista e benefattore Ernesto Francotto e avrà pareti a contorno utilizzabili come fogli su cui scrivere.
Il desk sarà in posizione baricentrica e sarà utilizzabile sia come info-point sia come bookshop. La decorazione dei muri sarà tale da rendere l'involucro più caratterizzante e spegnere l'effetto impattante dato dalle piastrelle bianche a pavimento. Si cambierà l'illuminazione e saranno posizionati differenti corpi illuminanti. Nell'ingresso principale da piazza Regina Margherita, la bussola posizionata all'interno della struttura sarà spostata e ridotta per ampliare la superficie di accesso.