Una grande scritta colorata “NOI siamo il parco”: un “noi” che si espande in tutte le lingue dei bambini che frequentano il parco (inglese, francese, rumeno, albanese, arabo e piemontese) e, in basso, tante manine colorate che fanno da cornice. A realizzare la decorazione che campeggia su un lato della casetta dell’area verde di frazione San Rocco a Busca sono stati i bambini e i ragazzi che partecipano al progetto Re&Ti (Risorse educanti e Territori inclusivi). Nelle scorse settimane, grazie all’interessamento dei massari e del comitato frazionale, la casetta era stata ritinteggiata: i lavori sono stati offerti dall’imbianchino Giovanni Bianco e da Ornella Rosso, il materiale è stato fornito dal Comune. Uno spazio era stato lasciato libero a disposizione della creatività dei ragazzi che, insieme all’educatrice Stella Rappallino, referente del progetto, hanno ideato questo messaggio di benvenuto, ma anche di consapevolezza, per tutti i frequentatori del parco. Sempre i ragazzi, sull’altro lato della casetta che dà verso la strada, hanno scritto a caratteri cubitali San Rocco.
“Siamo molto contenti di aver aderito al progetto Re&Ti. – dicono le assessore alla Famiglia Lucia Rosso e alle Politiche giovanili Beatrice Aimar, che hanno seguito l’iniziativa – In entrambi i gruppi, sia quello di Busca sia quello di San Rocco, i ragazzi hanno partecipato con entusiasmo creando due video pubblicati sul Canale You Tube del Comune di Busca in cui hanno potuto dare voce alle loro emozioni, nonché esporre richieste e suggerimenti al mondo degli adulti”.
“Per la zona di San Rocco – continuano le assessore - grazie al progetto, due ragazzi del quartiere, Walid e Yassine, fanno i portavoce dei bambini che frequentano il parco: il desiderio è che i ragazzi continuino a prendersi cura del loro parco, con suggerimenti e idee per renderlo più bello, ma innanzitutto attraverso il rispetto e la pulizia dell’area. Speriamo anche che il progetto non possa in qualche modo proseguire, visto come è stato ben accolto e seguito da tutti e considerando anche l’interessamento riscosso da parte dell’Università Cattolica di Milano, che ha lo ha scelto come caso studio per una ricerca per il Centro di Ricerca Relation Social Work (RSW)”.