Nell’ambito di Città cardioprotetta, si è svolto ieri sera, martedì 29 ottobre, nella sede della Croce Rossa di Busca il ventesimo corso di abilitazione all'utilizzo del DAE (defibrillatore automatico esterno) e alla messa in atto delle manovre di primo soccorso.
“I posti a disposizione - dice Jacopo Giamello, consigliere delegato alla Sanità e autore del progetto -, una trentina, sono stati esauriti in pochi giorni dall’annuncio e si avvicina così a settecento il numero dei nostri concittadini formati, mentre sono già in lista di attesa diversi iscritti al prossimo, previsto per lunedì 18 novembre alle ore 20 in Casa Francotto (info: blsd@cribusca.it). Sono davvero orgoglioso di far parte di una comunità così attenta e interessata. Il progetto continua e presto integreremo ulteriormente la rete dei DAE, che sono già tredici, perché due sono le cose importanti per salvare le vite: che tutte le persone sappiano cosa fare in caso di emergenza e che si abbia un defibrillatore a portata, nel caso si debba aiutare una persona che ha perso coscienza e non respira”.
Alcuni dati scientifici dimostrano quanto appena esposto: il 65% degli arresti cardiaci è “testimoniato”, vale a dire che accanto alla vittima c’è qualcuno che potrebbe intervenire, tuttavia, un tentativo di soccorso viene attuato in meno del 30% dei casi. Il DAE in Italia è usato precocemente in meno del 5% degli arresti cardiaci, una percentuale drammaticamente più bassa rispetto alla media europea del 25-30%. La sopravvivenza dopo un arresto cardiaco cala del 7% per ogni minuto che passa senza eseguire una rianimazione cardipolmonare. La defibrillazione precoce (entro i primi 3-5 minuti dalla perdita di coscienza) può aumentare la sopravvivenza fino al 50-70%.
Sull’importanza della formazione, che a Busca come si vede sta raggiungendo percentuali ragguardevoli se confrontate a livello nazionale, si continuerà ad insistere: “Stiamo per presentare – annuncia Giamello - il nostro progetto riservato alle scuole”.