CARAGLIO - Caraglio, cosa fare del “Basso fabbricato” del Filatoio?

Dopo il caso della Fornace di Vallera, un altro luogo “riabitabile” in Valle Grana. Il progetto di recupero proposto all’Unione Montana è tuttora in fase di stallo

Arduino Rosso 22/04/2022 15:11

Pubblicato in origine sul numero del 7 aprile 2022 del settimanale Cuneodice: ogni giovedì in edicola
 
Chi percorre la strada tra Caraglio e Dronero, transitando di fronte al celebre Filatoio, avrà sicuramente notato il particolare edificio che costeggia, per l’intera lunghezza, il lato destro dell’ex setificio. Il Basso fabbricato, così è comunemente chiamata la struttura, consta di un’unica lunga spina suddivisa in vari settori. Venne costruito intorno agli anni ’30 e ben presto divenne una casermetta, deposito militare e rifugio per gli animali utilizzati dall’esercito. Dopo la guerra, al pari del vicino Filatoio, venne adibito a stalla e magazzino.
 
La struttura oggi appartiene interamente alla Fondazione Filatoio Rosso che, qualche anno fa, fece una proposta di recupero del fabbricato. Il progetto venne seguito dall’architetto Toselli, già a capo del recupero del Filatoio. L’idea prevedeva nuove ed interessanti destinazioni d’uso che avrebbero dialogato, in simbiosi, non solo con il Filatoio e le attività che si svolgono al suo interno ma con tutto il territorio circostante e la Valle Grana nel suo insieme. “Prima di tutto - spiega Laura Vietto, segretaria generale della Fondazione Filatoio Rosso - il Basso fabbricato sarebbe dovuto diventare la vera sede della Porta di Valle, oggi ospitata nelle sale del Filatoio”. Grazie all’estensione degli spazi in questione, numerose altre attività potrebbero trovare sistemazione nel Basso fabbricato. Il progetto iniziale prevedeva, per fare alcuni esempi: uno spazio per il noleggio di biciclette, un bar-caffetteria, un’area interamente dedicata alla promozione delle eccellenze e dei prodotti tipici della Valle Grana assicurando una migliore visibilità e facilitando il contatto produttore-consumatore. All’interno del Basso fabbricato avrebbe inoltre trovato spazio una grande sala polifunzionale per conferenze, esposizioni e diverse attività culturali.
 
Il progetto venne proposto all’Unione Montana Valle Grana per l’inserimento nella SNAI (Strategia Nazionale per le Aree Interne). Marco Marino, presidente dell’Unione Montana Valle Grana sottolinea che la situazione è purtroppo in una fase di stallo: “Siamo in attesa che la Regione Piemonte finanzi il bando all’interno del quale sarebbe previsto l’intervento sull’edificio caragliese”. Intanto, in seguito ad alcune variazioni, il finanziamento potrà riguardare solamente i cosiddetti “edifici vincolati”. In attesa di novità da parte della Regione, quindi, si sta studiando il caso “Basso fabbricato” per capire se la ex casermetta potrà effettivamente rientrare nelle liste di questi monumenti ed ottenere il finanziamento.

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