Concerti, talk, workshop, performance e incursioni musicali nei luoghi più belli e storicamente rilevanti della città di Cuneo. Un programma ricchissimo, con più di 20 appuntamenti, per la terza edizione di “Città in Note. La musica dei luoghi”, rassegna ideata e promossa da Fondazione Artea con il Comune di Cuneo che ha l’obiettivo di valorizzare attraverso la musica il grande patrimonio culturale, architettonico e paesaggistico di Cuneo. Per questo anche in questa edizione, che andrà in scena dal 24 al 29 maggio, beni storici, ma anche piazze, vie e parchi faranno da scenario ad appuntamenti musicali. Musica di ogni genere, per poter accontentare target più disparati: dalla classica al pop, dalla word music all’elettronica, dal jazz alla contemporanea. Perché un’altra delle sfide di “Città in Note. La musica dei luoghi” è quella di coinvolgere sempre di più i giovani.
La manifestazione è stata presentata nella mattinata di oggi, venerdì 5 maggio, nel Salone d’Onore del Comune di Cuneo, alla presenza dei rappresentanti dei Fondazione Artea e del Comune di Cuneo, i due attori principali che hanno ideato e poi sviluppato il progetto. “Questa manifestazione è stata pensata durante la pandemia, quando tutti avevamo molto tempo a disposizione - ha esordito il direttore di Fondazione Artea Davide De Luca -. Siamo contenti di come si sia evoluta, mantenendo le ambizioni iniziali, cioè l’obiettivo di valorizzare i luoghi con la musica. Abbiamo coinvolto molte realtà musicali del territorio, che dialogheranno con artisti che vengono da tutta Italia e non solo. Ci saranno più di 20 eventi di ogni tipo per rivolgerci a target diversi, con 11 luoghi della città coinvolti. Un palinsesto di altissimo livello di cui siamo orgogliosi”.
Tra gli artisti che si potranno ammirare, da segnalare il cantautore e polistrumentista Motta, che mercoledì 24 maggio (ore 21) si esibirà in un concerto unico nel suo genere al Teatro Toselli, con una rivisitazione in chiave elettronica dei brani del suo ampio repertorio. E poi Tosca, cantante, attrice ed eclettica artista, che giovedì 25 maggio, sempre al Toselli (ore 21), proporrà il suo ultimo progetto “Sto core mio. Notturno napoletano per Roberto Murolo”, con un finale davvero particolare che prevederà il trasferimento in San Francesco. Ed ancora, tra gli appuntamenti da ricordare c’è quello con una delle voci più amate della musica italiana, Caterina Caselli, che mercoledì 24 maggio, alle 18, in Confindustria Cuneo parteciperà ad un incontro proprio insieme a Motta in cui si parlerà dell’importanza di esibirsi dal vivo, delle svariate modalità espressive che il live comporta e delle componenti necessarie per trasformare un talento in un artista di professione. Ci saranno il musicista Mario Brunello (sabato 27 al Toselli), il compositore, performer, scrittore e insegnante Alvin Curran (venerdì 26 maggio in San Francesco), oltre a tanti altri artisti che si potranno ammirare al Toselli, in San Francesco, nella Chiesa di Santa Croce, nella Cattedrale Santa Maria del Bosco, ma anche in via Roma e largo Audifreddi, in piazza Virginio e al Parco Fluviale.
“L’amministrazione fin da subito ha tenuto molto a questo evento - ha spiegato l’assessore alla Cultura del Comune di Cuneo Cristina Clerico -: oggi arriva alla piena maturità, e sono felice di vedere che nel programma c’è davvero quello che volevamo quando abbiamo pensato per la prima volta a questo progetto. Mi piace sottolineare come non ci si limiti ad un solo linguaggio musicale, ma ce ne siano di completamente differenti. Artea è stata brava ad essere inclusiva nel riuscire a legare questo progetto”.
La vice presidente della Fondazione Artea Michela Giuggia ha confermato la volontà di coinvolgere un pubblico vasto e differente: “Vogliamo raggiungere luoghi e target differenti, cercando di essere il più inclusivi possibile con i giovani. Artea deve disegnare la traccia che metta insieme vari punti tra le eccellenze del nostro territorio, che ha una vocazione alla musica”. “Programma ricco e importante, che potrebbe sembrare moto trasversale, ma in realtà ha grandi connessioni - ha aggiunto il direttore artistico della rassegna Claudio Carboni (il co-direttore è Carlo Maver) -. C’è sempre un filo, cioè creare il modo migiore per unire il luogo alla musica e viceversa. Ci aspettiamo un dialogo costante, come abbiamo anche spiegato agli artisti. Siamo felici di cosa è diventato questo festival”.
Tra le varie collaborazioni con le realtà del territorio, particolarmente importante quella con il Conservatorio di Cuneo, che parteciperà a diversi appuntamenti: “Siamo onorati di poter essere così coinvolti in una rassegna cresciuta tanto – ha sottolineato il presidente Mattia Sismonda, che ha ricordato la presenza di diversi generi musicali e colto l'occasione per raccontare l’origine del nome ‘Conservatorio’-: nel 1600 nacquero i primi istituti per proteggere e ‘conservare’ i bambini orfani, ai quali veniva insegnato anche a suonare e cantare. Poi la parte dell’assistenzialismo è venuta meno, ma è rimasta l’altra”.