La Regione Piemonte ha aperto il bando riguardante la campagna 2023-2024 per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti in cui si producono vini a Denominazione di Origine Controllata e a Denominazione di Origine Controllata e Garantita. La dotazione finanziaria disponibile è di 6.893.214 euro. Sono risorse europee della misura Ocm (Organizzazione Comune dei Mercati) vino che lo Stato assegna alle Regioni le quali, poi, gestiscono le istruttorie e la graduatoria delle domande. Queste ultime vanno presentate per via telematica sul portale del Sistema Informativo Agricolo Nazionale dopo aver effettuato la validazione sul Sistema Piemonte entro il prossimo 30 marzo. Possono partecipare le singole aziende, le società di persone e capitali e le cooperative che svolgono attività agricola nel settore.
Gli interventi possibili
Spiega Agnese Genero, tecnico aziendale vitivinicolo di Cia Cuneo: “Le attività ammesse al contributo sono diverse, ma il principio che le contraddistingue è quello di intervenire radicalmente sul vigneto da rinnovare”.
Cosa si può fare? Il reimpianto su un altro terreno collocato in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico come esposizione e per ragioni climatiche ed economiche; il reimpianto nel medesimo posto, ma cambiando le distanze tra le piante e i filari; il reimpianto sullo stesso o in un altro appezzamento, con o senza la modifica delle distanze, di una diversa varietà di vite ritenuta di maggior pregio enologico o commerciale; se la vigna ha meno di venti anni, il sovrainnesto di una nuova varietà di vite sull’impianto esistente che si presenta in buono stato vegetativo, mantenendo anche le stesse distanze tra piante e filari; il miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti attraverso la totale sostituzione dei pali, dei fili e degli accessori di sostegno delle viti in forte stato di decadimento.
Cosa non si può fare
Non si possono chiedere contributi per il rinnovo di vigneti giunti al termine del loro ciclo di vita naturale - in media, 35 anni - quando si utilizzano per il reimpianto lo stesso terreno, la medesima varietà di vitigno, le uguali distanze tra piante e filari. Non è ammessa anche la sostituzione solo parziale di pali, fili e accessori di sostegno alle viti. In entrambi i casi, infatti, l’intervento viene considerato di manutenzione ordinaria.
I contributi previsti
I contributi vanno da 4.500 a 16.500 euro per ettaro a seconda degli interventi effettuati. Importi che nelle aree con pendenza superiore al 30% o altitudine sopra i 500 metri di quota sono maggiorati del 30%. Il 10% dei fondi è destinato alle aziende che dimostrino il reimpianto per motivi fitosanitari, il 20% è assegnato alla ristrutturazione di vigneti eroici e storici. Il bando prevede delle priorità nella stesura della graduatoria: imprenditori giovani (15 punti); azienda che conferisce l’uva a una cantina sociale o che trasforma le proprie produzioni (10 punti); nuovo beneficiario (10 punti); biologico (5 punti); rapporto superficie vitata e superficie agricola utilizzata superiore al 75% (10 punti).
Il parere di Cia Cuneo
Cosa ne pensa Cia Cuneo della misura? Risponde Silvio Chionetti, vicedirettore e responsabile dell’area tecnica provinciale dell’organizzazione agricola. Dice: “Ormai i reimpianti o i sovrainnesti sono pratiche diventate consuetudine perché consentono alle aziende di rinnovare i vigneti per renderli più sicuri ed economici e adeguati alle attuali esigenze agronomiche. Migliorando così la qualità e la quantità dei vini prodotti. Con l’obiettivo di diventare più competitivi sul mercato. E i contributi della misura, resi disponibili da molti anni, rappresentano un aiuto di grande importanza, in quanto permettono l’abbattimento dei costi di realizzazione di un nuovo impianto. Nella precedente campagna tutte le richieste sono state soddisfatte”.