La Giunta regionale del presidente Cirio, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e al Cibo, Marco Protopapa, ha approvato il bando relativo alla misura Ocm (Organizzazione Comune dei Mercati) vino per dare la possibilità alle aziende piemontesi del settore di chiedere i contributi sulla campagna 2022-2023 per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti. Sono fondi europei della Politica Agricola Comune (Pac) che lo Stato assegna alle Regioni, le quali poi gestiscono le istruttorie e la graduatoria delle domande. Queste ultime, invece, vanno presentate all’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea): organismo a cui tocca, al termine dell’iter burocratico, anche il pagamento delle risorse finanziate. La dotazione disponibile è di 6 milioni di euro. La data di scadenza per l’invio telematico delle richieste di sostegno è il 29 aprile.
Cosa si può fare
Sottolinea Matteo Riolfo, tecnico aziendale vitivinicolo di Cia Cuneo: “Le attività ammesse al contributo sono diverse, ma il principio che le contraddistingue è quello di intervenire radicalmente sul vigneto da rinnovare”. Cosa si può fare? Il reimpianto su un altro terreno collocato in una posizione più favorevole dal punto di vista agronomico come esposizione e per ragioni climatiche ed economiche; il reimpianto nel medesimo posto, ma cambiando le distanze tra le piante e i filari; il reimpianto sullo stesso o in un altro appezzamento, con o senza la modifica delle distanze, di una diversa varietà di vite ritenuta di maggior pregio enologico o commerciale; se la vigna ha meno di vent’anni, il sovrainnesto di una nuova varietà di vite sull’impianto esistente che si presenta in buono stato vegetativo, mantenendo anche le stesse distanze tra piante e filari; il miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti attraverso la totale sostituzione dei pali, dei fili e degli accessori di sostegno delle viti in forte stato di decadimento. Il contributo viene erogato per ettaro interessato dai lavori e per numero di pali, fili e accessori utilizzati.
Cosa non si può fare
Non si possono invece chiedere contributi per il rinnovo di vigneti giunti al termine del loro ciclo di vita naturale - in media, 35 anni - quando si utilizzano per il reimpianto lo stesso terreno, la medesima varietà di vitigno, le uguali distanze tra piante e filari. Non è ammessa anche la sostituzione solo parziale di pali, fili e accessori di sostegno alle viti. In entrambi i casi, infatti, l’intervento viene considerato di manutenzione ordinaria.
“Un aiuto importante”
“Ormai i reimpianti o i sovrainnesti - afferma Riolfo - sono pratiche diventate consuetudine perché consentono alle aziende di migliorare la qualità e la quantità dei vini prodotti. Con l’obiettivo di diventare più competitivi sul mercato. E i contributi della misura, resi disponibili da molti anni, rappresentano un aiuto di grande importanza, in quanto permettono l’abbattimento dei costi di realizzazione di un nuovo vigneto”.
Però, c’è un problema
I bandi Ocm, così come quelli del Programma di Sviluppo Rurale (Psr), in avanzata fase di istruttoria o ancora aperti, presentano un problema non di poco conto. Infatti, le domande per accedere ai contributi sono state presentate dalle aziende facendo riferimento ai costi precedenti al forte rincaro avvenuto negli ultimi mesi delle materie prime e dell’energia. Nel caso dei vigneti, ad esempio, le spese per acquistare i pali, i fili e gli accessori da sostituire sono aumentati in modo esponenziale rispetto al periodo di invio delle pratiche. La possibile soluzione la indica il direttore provinciale di Cia Cuneo, Igor Varrone: “La Regione non ha certamente colpe per la situazione, che è frutto dei mercati internazionali e di forti speculazioni. Di questo siamo consapevoli. Però i contributi non possono essere conteggiati sui prezzi delle spese di alcuni mesi fa, ma su quelli di oggi. Di conseguenza andrebbero rivisti, altrimenti non si aiuta il mondo agricolo”. Quindi? “Suggeriamo a chi governa la Regione di attivarsi subito con l’obiettivo di monitorare attentamente la situazione dei prezzi. E se, come io penso, purtroppo non scenderanno a breve, per i bandi in avanzata fase di istruttoria bisognerebbe dare la possibilità alle aziende di rimodulare i piani di investimento presentati con la domanda. Per i bandi aperti suggeriamo la stessa cosa, ma in questo caso basterebbe prorogarne la scadenza di qualche settimana così da introdurre i nuovi parametri adeguati alle condizioni attuali”.
Informazioni
Per informazioni sono disponibili i contatti Cia Cuneo:
m.rolfo@cia.it; 340 8877625.