CUNEO - Cia Cuneo, il 21 novembre l’assemblea dei pensionati con l’elezione del nuovo presidente

Igor Varrone, direttore provinciale dell’organizzazione agricola, spiega gli impegni del movimento che si sta battendo per aumentare le pensioni minime e quelle di invalidità civile con indennità di accompagnamento

Igor Varrone

12/11/2022 14:10

Gli iscritti della “Granda” all’Associazione Nazionale Pensionati (Anp) della Cia-Agricoltori Italiani sono oltre 2.500. Lunedì 21 novembre, a partire dalle 14, nella sede di Cuneo dell’organizzazione, in piazza Galimberti, l’assemblea dei delegati è chiamata a eleggere il nuovo presidente provinciale, che resterà in carica per quattro anni e farà parte anche del Consiglio direttivo e di quello esecutivo di Cia Cuneo. Durante l’assemblea sono previsti gli interventi di Anna Graglia, vicepresidente nazionale e presidente regionale Anp, di Enzo Casavecchia di Alba, presidente provinciale uscente che non si ricandida, e di Igor Varrone, direttore provinciale della Cia Cuneo.
 
Spiega Varrone: “Il movimento dei pensionati è molto importante per la nostra organizzazione se pensiamo che Anna Graglia è stata presidente provinciale per otto anni e adesso è ai vertici piemontesi e italiani dell’Anp. Così come è importante dal punto di vista sociale per i temi sui quali si è impegnato”.
 
Cioè? “L’assegno pensionistico minimo erogato oggi di 524 euro mensili, che in Italia riguarda un cospicuo numero di anziani, fra i quali gli ex agricoltori, non solo è inadeguato per tutti i parametri previsti dalle norme nazionali ed europee sui livelli di povertà, ma è moralmente e socialmente ingiusto. I pensionati al minimo sono stati dimenticati da tutti i numerosi provvedimenti del Governo durante l’emergenza Covid, nonostante per loro siano aumentati disagi e bisogni materiali”.
 
Quindi? “Già lo scorso anno abbiamo proposto al Governo di introdurre una pensione di equità portando l’assegno ad almeno 780 euro mensili: lo stesso importo pagato per il reddito di cittadinanza. In questo modo si aiuterebbero i pensionati a superare in parte lo stato di indigenza e si scongiurerebbe una sicura e annunciata crisi sociale”.
 
Ma non solo. “Per quanti hanno un’invalidità civile del 100% e ai quali serve l’assistenza continua perché non possono svolgere le normali mansioni quotidiane, tra assegno di pensione e indennità di accompagnamento arrivano a malapena, con entrambe, a 1.000 euro al mese. Come può vivere una persona con un importo del genere, quando una badante costa 1.400 euro al mese e per il ricovero in una residenza sanitaria si spendono anche 3.500 euro al mese?”
 
Perciò, gli impegni futuri? “Continueremo a sollecitare al Governo un adeguamento degli importi, perché gli attuali sono lesivi della dignità della persona”.

c.s.

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