CUNEO - Cinque reparti del "Santa Croce" hanno ottenuto il rinnovo della certificazione di qualità

Stamattina la consegna degli attestati per le strutture di Medicina Nucleare, Anatomia e Istologia Patologica, Immunoematologia e Medicina Trasfusionale, Ematologia e Farmacia Ospedaliera

Andrea Dalmasso 12/07/2023 11:58

Si è tenuta stamattina la cerimonia di consegna delle certificazioni di qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001:2015 per quattro strutture dell’ospedale “Santa Croce e Carle” di Cuneo. Ad ottenere il rinnovo dell’attestato sono stati i reparti di Medicina Nucleare, Anatomia e Istologia Patologica, Immunoematologia e Medicina Trasfusionale, Ematologia e Farmacia Ospedaliera. Le certificazioni sono state consegnate da Csqa, organismo di certificazione a controllo pubblico: l’ente, attivo in diversi settori anche all'estero, ha seguito i reparti coinvolti verificando diversi aspetti, dal coordinamento delle cure all’informazione del paziente, passando per la sua sicurezza, per la competenza del personale e per il rispetto delle linee guida nazionali e internazionali. 
 
Ad introdurre la cerimonia di consegna è stata la dottoressa Antonella Dutto, Referente Qualità dell’azienda ospedaliera: “Quello di certificazione è un percorso impegnativo per le strutture. Si tratta di un percorso volontario: l’azienda sceglie di non essere autoreferenziale, di farsi valutare da un ente esterno senza timori, per spostare l’attenzione sul cliente e capire a che punto è. È l’unico modo per migliorare”. Presente anche il commissario Livio Tranchida: “Ringrazio le persone che si sono impegnate per raggiungere questi risultati, le strutture che hanno riconfermato la certificazione. Questo è un momento importante perché significa confermare standard di qualità, non solo ottenere un semplice bollino. Non si può perseguire un miglioramento se non si identifica dove sono gli errori e se non si sanno approcciare le fragilità”. Per il direttore sanitario Giuseppe Coletta il percorso di certificazione “rappresenta per le strutture un modo per mettersi in gioco: questo è un aspetto fondamentale”.
 
A ricevere le certificazioni i rappresentanti dei reparti coinvolti. Per l’Anatomia e Istologia Patologica è intervenuto il primario Giulio Fraternali: “Per noi la certificazione è un habitat naturale, ci sembra impossibile considerare l’anatomia patologica moderna senza una certificazione. Tutte le persone della struttura la vedono come un compagno naturale che ha consentito di elevare le loro capacità professionali e manageriali”. Per l’Immunoematologia c’era la dottoressa Paola Maria Manzini, direttrice in carica da pochi mesi: “Per la mia esperienza di certificazione questo è lo step iniziale e fondamentale per avere un prodotto finale di qualità. Noi distribuiamo sangue a tutti gli ospedali della provincia e non solo, anche a province e regioni che sono carenti, è importante fornire un servizio di qualità ai pazienti”. Il primario Massimo Massaia era presente per il reparto di Ematologia: “Si può essere grandi professionisti, grandi scienziati, ma se non si condividono esperienze e dati questo vale poco. La certificazione Iso è una base di partenza, serve per costruire una mentalità”. Per la Farmacia Ospedaliera, infine, era presente la dottoressa Elisabetta Grande, in rappresentanza della direttrice Claudia Fruttero: “Noi forniamo un servizio trasversale che serve a più reparti, dobbiamo garantire un approccio sistemico. La certificazione rappresenta un salto culturale che dà principi fondamentali nell'attività quotidiana: orientamento verso il cliente, coinvolgimento del personale a tutti i livelli, approccio per processi, analisi dei rischi”.
 
Per Csqa erano presenti Massimo Dutto, amministratore delegato e responsabile della divisione Life Sciences, e il presidente Carlo Perini. 

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