Boom per il vino Made in Piemonte su tavole estere Record storico nelle esportazioni che fanno registrare un balzo dell’11% per un valore vicino ai 52 miliardi per l’intero 2021, il massimo di sempre. E’ quanto emerge dalla proiezione della Coldiretti sulla base dei nuovi dati Istat relativi al commercio estero nei primi undici mesi dell’anno che evidenziano l’impatto positivo sulle vendite all’estero.
In testa alla classifica delle esportazioni agroalimentari nazionali c’è il vino che quest’anno si avvia a sfondare il muro dei 7 miliardi di euro in valore. Tra i principali clienti del tricolore a tavola ci sono gli Stati Uniti che si collocano al secondo posto con un incremento del 15% ma positivo l’andamento anche in Germania che si classifica al primo posto tra i Paesi importatori di italian food con un incremento del 7%, e in Francia (+7%) che è stabile al terzo posto mentre al quarto c’è la Gran Bretagna dove però le vendite arretrano dell’1% a causa delle difficoltà legate alla Brexit. Fra gli altri mercati si segnala la crescita del 15% in quello russo e del 31% su quello cinese.
Anche in Piemonte tra i comparti più sensibili all’export c’è il vitivinicolo, che genera annualmente un flusso verso i mercati esteri pari a circa 1,1 miliardi di euro. Ingenti flussi verso l’estero riguardano anche i formaggi, dal Gorgonzola ed altre DOP, la frutta, soprattutto mele e nettarine, e, infine, le carni avicole, come emerge dai dati del Crea. “Per l’alimentare si tratta di un successo ottenuto dalla ricerca di gratificazione a tavola nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e i lockdown della ristorazione che hanno pesantemente colpito in tutti i continenti –spiegano Roberto Moncalvo Presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -. L’emergenza sanitaria Covid ha provocato anche una svolta salutista nei consumatori a livello globale che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere come quelli della Dieta mediterranea. Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese. Per questo – concludono – è importante cogliere l’opportunità del PNRR per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export”.