Storica inversione di tendenza, quella che si stiamo registrando nel consumo di carne: aumenta di oltre il 3% la spesa delle famiglie italiane per la carne nel 2018, il valore più alto degli ultimi sei anni. Registriamo anche una decisa svolta verso la qualità, con il 45% degli italiani che privilegia carne proveniente da allevamenti italiani, il 29% che sceglie carni locali e il 20% che predilige i marchi IGP, DOP o altre certificazioni di origine, secondo un’indagine Coldiretti/Ixè.
In concomitanza, negli Stati Uniti assistiamo al via libera alla vendita di carne sintetica, ottenuta a partire da colture cellulari. L’annuncio americano del Dipartimento per l’agricoltura (USDA) e dell’Agenzia per gli alimenti e i medicinali (FDA) è accolto negativamente da 3 italiani su 4, preoccupati per le ripercussioni dal punto di vista salutistico ed etico.
“L’annuncio dimostra che dietro i ripetuti e infondati allarmismi sulla carne rossa c’è una precisa strategia delle multinazionali - dichiara Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo -. Si tratta di un’abile operazione di marketing che punta a modificare stili alimentari naturali fondati su qualità e tradizione”. Qualità e tradizione che danno valore alla razza bovina piemontese, di cui la provincia di Cuneo detiene il primato nell’allevamento e nella valorizzazione. La piemontese è la principale razza da carne e la prima razza autoctona a livello nazionale per numero di capi. Nella sola provincia di Cuneo sono 3.300 le aziende che allevano razza piemontese, 180.000 i capi e 8.000 gli addetti.
“I tagli da carne piemontese - evidenzia Moncalvo - sono sempre più apprezzati dal mercato e, a quasi due anni dall’ottenimento dell’IGP Vitelloni piemontesi della coscia, i dati sono in crescita, segnale che tale riconoscimento sta rafforzando il comparto”. “Continueremo a lavorare per rispondere alla domanda di qualità e di garanzia dell’origine dei nostri consumatori, contro ogni tentativo di introdurre sul mercato carne sintetica”, conclude Moncalvo.