In Provincia di Cuneo il luppolo ha raggiunto 100.000 metri quadrati coltivati, facendo segnare una crescita del +20% in un solo anno. È quanto rileva Coldiretti Cuneo evidenziando come la domanda crescente di materie prime 100% Made in Italy per la birra sia imputabile alla crescita record dei birrifici artigianali, triplicati negli ultimi dieci anni tanto da superare la quota di 1.085 realtà in Italia nel 2022.
A sostenere il comparto, intanto, è arrivato il taglio delle accise fortemente sostenuto dalla Coldiretti e previsto dal Decreto Milleproroghe. La norma – spiega Coldiretti Cuneo – stabilisce per i piccoli birrifici artigianali con una produzione sino a 10.000 ettolitri che lo sconto sulle accise per il 2023 resti al 50%; per chi produce sino a 30.000 ettolitri sarà pari al 30%, mentre per le imprese sino a 60.000 ettolitri lo sconto arriva al 20%. È prevista, inoltre, una riduzione d’accisa a 2,97 euro per ettolitro e per grado Plato per il 2023.
“La disposizione approvata – dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada – è un tassello fondamentale per lo sviluppo e il consolidamento di una filiera della birra 100% Made in Italy, strategica per garantire l’alta qualità delle materie prime da usare e le quantità necessarie alla produzione, e per queste ragioni sostenuta dalla Coldiretti e dal Consorzio di tutela e promozione della birra artigianale italiana”.
“Il successo della birra italiana – evidenzia il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu – dimostra la capacità innovativa dei nostri imprenditori di investire e conquistare nuovi settori valorizzando le qualità e la biodiversità del Made in Italy””.
Un successo, tuttavia, minacciato dall’esplosione dei costi – ricorda Coldiretti Cuneo – negli ultimi due anni, dal +200% dell’energia al +45% per gli imballaggi al +50% per le bottiglie, mentre le lattine hanno segnato +10%, i tappi +22%, i fusti di plastica +23%, senza contare che i cambiamenti climatici nel 2022 hanno tagliato di 1/3 il raccolto dell’orzo per il malto.