La possibilità di consentire gli spostamenti tra i comuni, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno è importante per salvare i circa 300 agriturismi piemontesi, situati soprattutto in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi. E’ quanto afferma Coldiretti Piemonte nel sottolineare la necessità di adeguare le misure dell’ultimo Dpcm per le feste di fine anno al fine di evitare di favorire gli assembramenti in città con lo stop agli spostamenti nelle campagne.
“Un vero paradosso se si considera che gli agriturismi sono, in modo particolare, situati in zone isolate, in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto – evidenzia Stefania Grandinetti presidente degli Agriturismi di Campagna Amica del Piemonte -. Le nostre strutture si stanno organizzando, come hanno sempre fatto dall’inizio della pandemia, per le consegne a domicilio anche di gustosi menù natalizi, ma ovviamente poter riaprire i nostri agriturismi significa dare una boccata d’ossigeno al comparto e garantire ai cittadini, nel completo rispetto delle regole anti contagio, un pranzo con il meglio del Made in Piemonte”.
“A rischio – commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale – c’è un sistema messo già a dura prova dal precedente lockdown, dal mancato turismo estivo straniero e dall’azzeramento dei tradizionali weekend di primavera, oltre che dalle festività pasquali. Oltretutto i dati dimostrano che si tratta di luoghi sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure per difendersi dal contagio e, non a caso, appena lo 0,3% dei 66.781 casi di infortunio da Covid-19 registrate dall’ Inail in Italia, riguarda l’agricoltura”.