"Vola la produzione alimentare che fa segnare un aumento del 5,6% per garantire le forniture del Natale in cui tradizionalmente si verificano i valori più elevati di consumi di cibo e bevande di tutto l’anno". È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati ISTAT sull’andamento tendenziale della produzione Industriale ad ottobre.
“La prospettiva di un Natale con il ritorno alla convivialità a tavola nelle case e nei ristoranti ha spinto – fa notare Roberto Moncalvo, delegato confederale Coldiretti Cuneo – l’attività produttiva nonostante gli effetti negativi dell’aumento dei costi energetici. Abbiamo già visto una crescita anche delle esportazioni, nei primi 6 mesi del 2021, dove a trainare la crescita ci sono essenzialmente prodotti base come il vino piemontese il cui export ha fatto un balzo del +16% dallo scorso gennaio a giugno 2021, seguito dai prodotti caseari e dall’ortofrutta scelta per la svolta salutistica a tavola. L’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è, infatti, la voce più pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, dal Natale al Capodanno. La spesa alimentare è anche uno speciale indicatore dello stato dell’economia poiché l’agroalimentare è la prima filiera estesa dell’Italia con un fatturato di 575 miliardi di euro. I risultati positivi ottenuti sul piano industriale devono però trasferirsi alle nostre imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti che in molti casi si trovano, tuttora, al di sotto dei costi di produzione”.