Le strutture per anziani, messe a dura prova da pandemia e rincari, sono una parte attiva della filiera dei servizi della Granda, che rispondono in maniera puntuale ai bisogni delle comunità, diventando punto di riferimento per quei territori più isolati dal concentrico, come le vallate.
Alla luce delle nuove sfide post pandemiche è necessario ripensare la residenzialità e i servizi domiciliari, come emerso nel corso del seminario, svoltosi il 23 giugno, organizzato dalla rete di welfare territoriale e di prossimità, Confcooperative Piemonte, Irecoop Piemonte, Coldiretti Piemonte e UEcoop Piemonte, nell'ambito del progetto Pitem PRO-SOL Prossimità solidale, finanziato dal Programma transfrontaliero Italia-Francia ALCOTRA 2014-20, in collaborazione con Confcooperative Cuneo, Associazione Provinciale Cuneese Case di riposo, La bottega del Possibile.
Nel corso dell’incontro sono state analizzate le buone pratiche e le soluzioni già adottate in altre regioni di Italia, ponendo l’accento su come la normativa può divenire un supporto per le piccole strutture di comunità. Confcooperative Cuneo crede nelle opportunità di sviluppo di una nuova filiera della residenzialità e, in questo senso, continua a lavorare per individuare il ruolo che queste strutture potranno avere nella comunità. Un tema di grande attualità, anche alla luce, dell'incontro che si è svolto lunedì 27 giugno, a Torino, tra la Regione Piemonte e i rappresentanti delle RSA del territorio: al centro del confronto l'adeguamento delle tariffe Istat, per cui la Regione intende riconoscere alle RSA un incremento del 3,8% dal 1° gennaio per la quota sanitaria e dal 1° luglio per la quota alberghiera.
“Una volta ricevuto da Roma il riparto del Fondo sanitario, - spiegano in una nota dalla Regione - l’impegno è di portare il budget a 280 milioni all’anno, 12 milioni di euro in più rispetto alla cifra investita in media nei 5 anni pre-Covid”.
Tra le nuove proposte anche un monitoraggio settimanale dei nuovi inserimenti autorizzati dalle Asl, per garantire l'utilizzo delle risorse disponibili e un'accelerazione dei tempi di inserimento, che non dovranno superare i 30 giorni dall'approvazione della convenzione. “Apprezziamo l’inversione di tendenza - dichiara Alessandro Durando, presidente di Confcooperative Cuneo - data dall’idea di aumentare i fondi per la non autosufficienza e destinare 50 milioni di euro del FSE a parziale ristoro dei costi sopportati dalle famiglie e non inseriti in convenzione, frutto del paziente lavoro di concertazione svolto dalla nostra Organizzazione con le associazioni del territorio”.