Il monitoraggio della diffusione del Covid-19 nella popolazione prosegue da parte dell’Arpa attraverso il campionamento e l’analisi di una matrice ambientale particolarmente significativa per questa finalità: i reflui urbani non depurati che contengono materiale genetico del SARS-CoV-2 espulso con le feci umane e quindi smaltito nella rete fognaria. La “Wastewater-based epidemiology (WBE)”, oltre a fornire informazioni complessive sul tasso di diffusione del virus nella popolazione, permette di monitorare la sua evoluzione determinata da progressive mutazioni del genoma. Il Centro regionale di Biologia molecolare dell’Arpa effettua il sequenziamento dell’intero genoma virale, fornendo importanti informazioni sulle varianti di SARS-CoV-2 che circolano nella popolazione. Il monitoraggio delle mutazioni nucleotidiche del genoma viene effettuato su base settimanale sulle acque reflue che confluiscono nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria, Cuneo e Novara, che rappresentano geograficamente il territorio regionale secondo un criterio di quadrantizzazione.
Gli esiti delle ultime analisi effettuate evidenziano che nella popolazione che afferisce ai depuratori di Castiglione Torinese, di Cuneo e di Alessandria la variante prevalente è ancora la Delta B.1.617.2 con sottovariante AY.122, ma iniziano a manifestarsi mutazioni specifiche della variante Omicron B.1.1.529 e dei recenti sublignaggi Omicron BA.1 e BA.2 le cui mutazioni sono presenti con una certa percentuale di frequenza, ma non in numero tale da determinare una dominanza.
Questa fase di transizione è riscontrabile senza ombra di dubbio per Castiglione Torinese, dove però è ancora prevalente la variante Delta, ed è particolarmente significativa per Novara dove invece non risulta una specifica prevalenza per una variante, circostanza che induce a ritenere plausibile una prossima transizione verso la prevalenza della variante Omicron.