Un festival che piace sempre di più agli amanti della pellicola. L’edizione 2019 del Concorso Doc del “Nuovi Mondi” Festival, che per l’occasione porterà in visione quattro retrospettive con i grandi film sugli “Ottomila” della Terra, si conferma manifestazione di riferimento e di interesse assoluto per i talenti della cinepresa. Agli organizzatori sono infatti giunti oltre 370 film (erano 200 l’anno scorso, ndr), arrivati da ogni posto del mondo. In tutto, sono 35 in questa edizione le pellicole selezionate per il concorso cinematografico, la maggior parte in prima visione in Italia, provenienti da 23 Paesi diversi, che verranno proiettate a ingresso libero a Valloriate da mercoledì 25 a domenica 29 settembre. Novità di quest’anno l’inserimento in rassegna di due film per ragazzi: “L’orso” di Jean Jacques Annaud e “La volpe e la bambina” di Luc Jacquet. Il festival è sostenuto da Regione Piemonte, Fondazione Crt, Fondazione Crc e dal bando Open Community della Compagnia di San Paolo di cui sono partner Kosmoki, Fondazione Nuto Revelli, Associazione Dislivelli, Unione Montana Valle Stura, Consorzio Valle Stura Experience. Main sponsor dell’evento è Montura. Per maggiori informazioni sul programma del festival si può visitare il sito internet www.nuovimondifestival.it o telefonare ai numeri 339/5942570 e 333/2969262.
“Abbiamo selezionato 35 pellicole, provenienti da Italia, Iran, Germania, Svizzera, Armenia, India, Georgia, Rep. Democratica del Congo, Perù, Argentina, Mongolia, Spagna, Libano, Palestina, Montenegro, Serbia, Albania, Messico, Romania, Nepal, Colombia, Stati Uniti, Pakistan – spiegano Fabio Gianotti e Silvia Bongiovanni di Kosmoki, l’associazione culturale che organizza il Festival -. Quest’anno abbiamo scelto come scenario della nostra retrospettiva l’Himalaya: quattro grandi classici di montagna ci condurranno alla scoperta di quel mondo lontano che affascina per la sua durezza, maestosità, bellezza, fatica e pericolosità. Un luogo che porta con sé significati profondi, filosofici ed esistenziali e che permette all’uomo ancora oggi di sperimentarsi con i propri limiti, debolezze, sete di conoscenza e avventura. Come l’anno scorso, abbiamo suddiviso i film selezionati in tre sezioni tematiche, a ciascuna della quale corrisponderà un riconoscimento: Miglior Film, Premio ‘Mario Monaco’ per il miglior film di alpinismo e il Premio del pubblico”.
La sezione “Mountain and Adventures/Grandi film di alpinismo, montagna e avventura” raccoglie film che raccontano i maestosi scenari Himalayani e del Karakorum, protagonisti di questa edizione. Film biografici, d’alpinismo, d’avventura e di sport estremo che porteranno il pubblico nei più remoti angoli del pianeta. Imperdibile “Four year in ten minutes” sull’incredibile storia del primo alpinista serbo in cima all’Everest, attraverso le immagini di repertorio girate in vhs e la pellicola “Age of Ondra”, film biografico sul più grande free climber dei nostri tempi.
In “Landscapes/Il mondo come non lo hai mai visto” spazio all’uomo e alla forza bruta e devastante della natura. La follia visionaria del fotografo Nick Moir con “Chasing Monsters” farà vedere da molto vicino i devastanti tornado americani. La caccia come non si è mai vista verrà raccontata con ironia e cinismo da “Uno strano processo”, mentre la sopravvivenza degli orsi polari sarà protagonista del film “Bare existence”. Non mancano storie di frontiera, immigrazione, emarginazione e di bellezza.
Infine, la sezione “World Culture/Per viaggiare con altri occhi” che propone storie di esistenza, sopravvivenza, lotta e resistenza dal Sud America al Nepal, dall’Iran al Libano passando per Gambia, Albania e Kazakistan. Attualissimo, “Storie invisibili” racconta il Libano, paese splendido, ma pieno di contraddizioni. “Ani, le monache di Yaqen Gar” narra l’incredibile e meraviglioso mondo delle monache tibetane della città di Yaqen Gar mentre “Bjeshke” svelerà la povertà dell’Albania rurale e montana. Tra gli altri anche “Beloved”, film sulla splendida figura di Firouzeh, ottuagenaria che vive isolata sui monti dell’Iran e non vuole rinunciare alla sua vita a contato con la natura e gli animali.