CUNEO - Cuneo celebra la Croce Rossa con il “Terzo Paradiso” di Pistoletto

L’opera d’arte è la prima in Italia a richiamare il simbolo della CRI. Sabato è stata collocata sulla rotatoria di corso Francia, prospicente la sede del Comitato

15/05/2023 17:05

La struttura collocata al centro della rotatoria di C.so Francia a Cuneo, prospiciente la sede del Comitato Provincia Granda di Cuneo e denominata “Terzo Paradiso”, è la prima in Italia che richiama il simbolo della Croce Rossa.
 
Cosa significa “Terzo Paradiso”? Disegnato appositamente per la CRI, il presidente Livio Chiotti spiega che la prima parte - “Primo Paradiso” - indica il tempo in cui l’uomo era completamente integrato nella natura; la seconda parte - “Secondo Paradiso” - indica il tempo in cui l’intelligenza umana ha sviluppato bisogni artificiali raggiungendo dimensioni globali con effetti irreversibili di degrado; la terza parte, quella centrale - “Terzo Paradiso” - è la fase dell’umanità che si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la propria sopravvivenza.
 
All’inaugurazione hanno partecipato il presidente nazionale della Croce Rossa Rosario Valastro, del presidente regionale CRI Vittorio Ferrero, del direttore della Fondazione Pistoletto Paolo Naldini, il consigliere regionale Paolo Bongioanni, del vice sindaco Luca Serale e della sindaca Patrizia Manassero oltre al consigliere provinciale Sannazzaro Davide, al vice presidente della Fondazione CRC Enrico Collidà e il vice prefetto vicario dott.ssa Bambagiotti.
 
Il presidente nazionale si è congratulato per la splendida realizzazione e per le molte attività svolte dalla CRI in Provincia di Cuneo e annuncia che il Governo ha affidato alla Croce Rossa la gestione della prima accoglienza dei migranti su tutto il territorio nazionale dimostrando stima e apprezzamento per l’associazione.
 
Durante la cerimonia sono stati consegnati riconoscimenti all’ingegner Alberto Genta, alle ditte CMB e TPL, ai Gonfaloni del Comune di Cuneo e della Provincia, ai volontari Giovanni Villani, Tomatis Claudio, Antonio Gasante e la medaglia d’oro al prof. Giovanni Quaglia.

c.s.

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