Una mostra fotografica “parlante” dedicata alla malattia di Parkinson troverà spazio dal 4 al 20 febbraio nelle sale di palazzo Samone, a Cuneo. La conferenza stampa di presentazione si è svolta nel pomeriggio di oggi, lunedì 31 gennaio, nel Salone d’Onore del comune capoluogo.
L’esposizione, ribattezzata “Non chiamatemi morbo”, è stata pensata da Giani Milesi e Marco Guido Salvi di Parkinson Italia per accompagnare i visitatori a conoscere frammenti di vita di quotidiana delle persone che si trovano costrette a convivere con questa malattia: “Abbiamo scelto di condividere queste storie di straordinaria normalità per dimostrare che è possibile convivere con il Parkinson continuando a fare ciò che si ama - ha spiegato Millesi -. Si tratta di una malattia che, come altre, vive di molti luoghi comuni e c’è un solo modo per combattere lo stigma e l’ignoranza: informare attraverso le storie raccontate, con ironia e leggerezza”. Il percorso di visita prevede una cinquantina di scatti di Giovanni Diffidenti, fotografo di fama internazionale. La mostra sarà arricchita da fotoracconti del territorio grazie al contributo dell’associazione “La Parkimaca” del presidente Claudio Rabbia: “Un’occasione bellissima per tutti noi - ha commentato -. Iniziative come queste ci danno la possibilità di aprirci al mondo. A volte abbiamo paura di dire che non stiamo bene, ma dobbiamo fare l’esatto contrario. Per noi è fondamentale costruire una rete di collaborazioni e questa è un’ottima opportunità”.
L’allestimento della mostra sarà strutturato in modo da far interagire attivamente il visitatore. Scaricando l’app gratuita dell’evento tramite i codici presenti sui pannelli sarà possibile ricevere ulteriori informazioni e avviare i racconti di Mister e Miss Parkinson, interpretati dagli attori Lella Costa e Claudio Bisio. Un modo per dare vita a una narrazione in cui è la malattia in prima persona a guidare il fruitore della mostra.
A volere fortemente l’esposizione in città è stato l’istituto di istruzione superiore Sebastiano Grandis, grazie all’azione di volontariato della professoressa Giusy Sculli, che ha coinvolto alcuni colleghi nel progetto. “Per una scuola non è scontato riuscire a organizzare un evento di questa portata - ha detto il dirigente scolastico Milva Rinaudo -. Ognuno ha messo in campo le proprie capacità e il risultato sarà certamente degno di nota”. Nella pianificazione sono stati coinvolti anche molti studenti mediante gruppi lavoro e studio interdisciplinare: “È attraverso questo genere di iniziative che coinvolgiamo i ragazzi e li educhiamo al prendersi cura dell’altro. Il nostro futuro è nelle loro mani”. Gli allievi dell’indirizzo “Tecnico Turistico” cureranno l’accoglienza alla mostra, quelli delle “Arti Ausiliarie delle professioni sanitarie: Ottico” progetteranno supporti ideati appositamente per gli affetti dal morbo, mentre gli alunni del corso “Servizi di Manutenzione e Assistenza Tecnica” si faranno carico della realizzazione degli stessi a anche dell’allestimento e dello smontaggio della mostra.
Tra i partner del progetto, oltre all’ospedale di Cuneo e ad alcuni sponsor privati, c’è il Comune. “Per la scuola non è un momento facile a causa della pandemia, ma è un bene che si torni a parlare di altre patologie - ha osservato la vicesindaco del capoluogo Patrizia Manassero -. Oltre a combattere il Covid non dobbiamo dimenticare che si sono altre malattie. L’iniziativa ha un grande valore culturale, solleva il cuore e aumenta il senso di comunità”.
L’inaugurazione pubblica è prevista venerdì 4 febbraio alle 17. Il vernissage sarà preceduto in mattinata da una conferenza riservata al Cinema Monviso, nella quale gli studenti si confronteranno sull’esperienza. In serata, alle 21, è in programma un incontro pubblico con gli autori della mostra e alcuni specialisti presso la sala polivalente CDT di largo Barale.
La mostra, a ingresso gratuito, sarà fruibile il venerdì dalle 15 alle 18 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 19. Le visite riservate a gruppi e scolaresche saranno programmate il giovedì e il venerdì dalle 9 alle 12. La prenotazione è obbligatoria, all’ingresso saranno richiesti Green pass rafforzato e mascherina FFP2.