Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Monica Ciaburro, deputata di Fratelli d'Italia e sindaco di Argentera, diretta all'assessore regionale Alberto Valmaggia.
Gentile Assessore, in questi giorni, in svariate parti di quelle che io chiamo Alte Terre, sta salendo a gran voce la richiesta di rimodulare l’art. 10 della legge regionale 15 del 4 ottobre 2018. Le chiedo, gentile assessore, se tale articolo sia stato ben valutato. Come è mai possibile che tutto il territorio regionale ricada sotto lo stesso tipo di vincolo contrario alla bruciatura delle foglie. Solo per parlare di castagneti è assolutamente impossibile paragonare un periodo di raccolta tra un luogo di mezza pianura e un territorio montano. In montagna la maturazione è molto più tardiva e la raccolta di conseguenza. Pertanto ogni agricoltore che dovesse bruciare le foglie e i ricci derivanti dalla raccolta sarebbe in multa. Ebbene, gentile Assessore Valmaggia, perché non si apre un tavolo di modifica di una norma che mette a rischio un comparto importante del Piemonte? Tutte le associazioni di categoria sono pronte a ragionare e trovare una soluzione. Gli incendi sono una grande calamità ma sotto i boschi sfogliati e puliti è molto più difficile che inizi un rogo. Cerchiamo di aiutare chi sceglie di vivere e lavorare nelle Alte Terre invece di cercare ogni giorno un vincolo in più per far andar via la gente dalle montagne, quando invece ci sarebbe bisogno di attenzioni e misure per aiutare chi con determinazione ed attaccamento prova a sopravvivere su queste Terre. Quando esse saranno abbandonate, in nome di un falso ambientalismo, i primi a patirne i danni saranno coloro i quali vivono le pianure.
On. Prof.ssa Monica Ciaburro