Via libera dalla Giunta regionale al bando, dedicato agli Enti pubblici, per l’efficientamento energetico degli edifici con l’obiettivo di ridurre il consumo di energia primaria, e per la promozione delle energie rinnovabili.
L’obiettivo, come per la misura analoga dedicata alle imprese, aperta lo scorso 30 marzo e in chiusura il 29 settembre, è quello di efficientare, in questo caso, gli edifici per abbattere i consumi di energia primaria e di conseguenza i costi legati al consumo, e, per quanto riguarda le rinnovabili, ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera perseguendo così gli obiettivi della sostenibilità ambientale.
Il bando, che poggia su una dotazione finanziaria complessiva di 42 milioni di euro, a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale 21-27 (FESR), si declina in due azioni: una, con dotazione finanziaria di 31 milioni di euro, per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, l’altra, con dotazione pari a 11 milioni di euro, per la promozione dell’utilizzo delle energie rinnovabili sempre negli edifici pubblici. Lo sportello aprirà entro fine anno.
"La richiesta di poter efficientare gli edifici pubblici è arrivata da molte amministrazioni locali alla luce di un patrimonio edilizio vetusto ed energivoro. - commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati - Con questa fondamentale misura riusciremo a raggiungere molteplici obiettivi. Prioritariamente avremo un serio risparmio energetico e si potranno abbattere le bollette lievitate negli ultimi anni che hanno tolto grandi risorse finanziarie a discapito dei servizi ai cittadini. Parallelamente, migliorando l’autosufficienza energetica, oltre ad un risparmio economico avremo riduzioni emissive in atmosfera di sostanze inquinanti e climalteranti per il bene della salute e dell'ambiente".
Beneficiari sono la Città Metropolitana di Torino, le Province, i Comuni, le Unioni di Comuni e le Unioni montane/Raggruppamenti temporanei di Comuni, Enti strumentali della Regione e altre amministrazioni locali. L’agevolazione FESR può coprire fino al 70% dei costi ammissibili dell’investimento, fino al 100% degli investimenti nel caso di Enti di gestione delle aree protette e delle aree di Rete Natura 2000 del Piemonte ed Enti Parco Nazionali.