CUNEO - Direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali, Coldiretti: "Stop definitivo alle speculazioni sul cibo"

L'associazione di categoria esulta: "Svolta storica per garantire un giusto prezzo agli agricoltori"

Redazione 01/12/2021 16:29

 

Arriva lo stop alle speculazioni sul cibo che sottopagano i produttori agricoli in un momento in cui sono costretti ad affrontare pesanti rincari dei costi di produzione dai carburanti ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’annunciare l’avvenuta pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo in attuazione della Direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali.
 
Con il nuovo provvedimento scatta lo stop per 16 pratiche sleali che vanno dal rispetto dei termini di pagamento (non oltre 30 giorni per i prodotti deperibili) al divieto di modifiche unilaterali dei contratti e di aste on line al doppio ribasso, dalle limitazioni delle vendite sottocosto alla fine dei pagamenti non connessi alle vendite fino ai contratti rigorosamente scritti. 
 
“Si realizza così – spiegano il presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Moncalvo e il delegato confederale Bruno Rivarossa – un percorso virtuoso finalizzato a garantire una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera proprio in un momento in cui molte imprese agricole stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali di Natale. Il balzo dei beni energetici infatti si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole strozzate da aumenti dei costi non compensati da prezzi di vendita adeguati. L’approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare rappresenta una svolta storica per garantire un giusto prezzo ad agricoltori e allevatori. Un intervento normativo fortemente sollecitato dalla nostra Organizzazione Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali non venga scaricato sulle imprese agricole che in controtendenza all’andamento generale, sono le uniche ad avere avuto un calo del valore aggiunto nel terzo trimestre del 2021 per effetto del boom dei costi di produzione”.
 

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