Sono circa 150 i sindaci della Granda che hanno già emesso una propria ordinanza sulla base delle disposizioni regionali per la qualità dell’aria che integrano e potenziano le misure di limitazione delle emissioni in atmosfera e i protocolli operativi (cosiddetto “Semaforo”) vigenti. Ma una cinquantina di Comuni non ha ancora provveduto, nonostante i solleciti regionali e provinciali. Da qui la decisione del presidente della Provincia Federico Borgna di attuare il potere sostitutivo nei confronti di questi Comuni, come previsto dalla normativa regionale (leggi regionali 43/2000 e 44/2000), tramite l’adozione di un’apposita ordinanza che sarà valida fino al 15 aprile 2022, imponendo misure temporanee di limitazione delle emissioni e divieti.
La Regione Piemonte, in accordo con le altre Regioni del bacino padano (Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna), ha infatti deliberato il 26 febbraio 2021, queste disposizioni straordinarie in materia di qualità dell’aria. Sullo sfondo delle misure regionali c’è la sentenza del 10 novembre 2020, con cui la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha condannato l’Italia perché sono stati superati, in maniera sistematica e continuata dal 2008 al 2017, i valori limite giornaliero e annuale applicabili alle concentrazioni di pm10, evidenziando tra l’altro che il superamento risulta “tuttora in corso”.
La Regione ha anche precisato, in una recente nota inviata a tutte le Province ed alla Città Metropolitana di Torino, che la situazione attuale può essere configurata come situazione di inquinamento atmosferico per la quale è istituito il potere sostitutivo. Di conseguenza la Provincia, allo scopo di garantire la corretta applicazione delle misure del Piano straordinario di tutela della qualità dell’aria approvato dalla Regione, continuerà a seguire – tramite l’Ufficio competente – l’andamento dei rilievi sulla qualità dell’aria svolti da Arpa Piemonte e a vigilare anche grazie agli organi di controllo in materia ambientale sull’effettiva attuazione delle misure e dei divieti imposti.