Domenica 22 maggio - tra le 12.30 e le 13 - le Frecce Tricolori si esibiranno per prima volta nei cieli di Cuneo, in occasione delle celebrazioni del 69esimo raduno dei Bersaglieri. Un evento molto atteso dai Cuneesi per la spettacolarità dell’esibizione. Abbiamo incontrato il maggiore Marocco, che nel fine settimana volerà sulla Granda, per farci raccontare i segreti della P.A.N (Pattuglia Acrobatica Nazionale), uno dei simboli della tradizione militare italiana.
FRANCO PAOLO MAROCCO
Il maggiore Franco Paolo Marocco è nato a Pinerolo, nel Torinese, nel 1984 ed è entrato in Accademia Aeronautica nel 2003 con il corso Drago V diventando pilota di Eurofighter presso il X Gruppo del 36° Stormo di Gioia del Colle (Bari) prima di entrare ufficialmente alle Frecce Tricolori. Dal 2016 a Rivolto, in provincia di Udine, dove ha sede il 313° Gruppo di Addestramento Acrobatico dell’Aeronautica Militare, Marocco ha ricoperto le posizioni, che corrispondono al grado del pilota, di Pony 9, Pony 2, Pony 4 e attualmente Pony 6, leader della 2° sezione della formazione e responsabile dei momenti più complessi degli airshow, ossia i ricongiungimenti e gli incroci con la prima sezione.
Domenica lei, insieme ai suoi colleghi, sfreccerà cieli di Cuneo in occasione del raduno nazionale dei bersaglieri. Per i cuneesi sarà una grande emozione e le curiosità su di voi sono tante. Innanzitutto, come si diventa pilota delle Frecce Tricolori?
“Sarà una grande emozione anche per noi e per me in particolar modo, come piemontese, sarà un’occasione speciale poter sorvolare i cieli di casa. I piloti delle Frecce Tricolori sono piloti operativi dell’Aeronautica Militare provenienti dalla linea aerotattica, ossia da velivoli jet, che entrano a far parte della formazione dopo essersi sottoposti, su base volontaria, ad apposita selezione. Le selezioni si svolgono presso la nostra Base di Rivolto e durano circa una settimana, durante la quale gli aspiranti Pony vivono la vita del gruppo a 360° gradi, nei momenti di addestramento ma anche in quelli di relax, utili a conoscersi meglio. Infatti, i candidati vengono valutati non solo sulla base delle abilità tecniche e dell’attitudine al volo acrobatico ma anche, e soprattutto, dal punto di vista caratteriale. Voliamo l’uno accanto all’altro ogni giorno, a meno di due metri di distanza: abbiamo bisogno di poterci fidare ciecamente l’uno dell’altro. Anche a terra trascorriamo gran parte delle nostre giornate insieme, spesso lontani da casa per diversi giorni. Non cerchiamo quindi il pilota più bravo ai comandi, perché con il dovuto addestramento tutti i piloti dell’Aeronautica Militare possono imparare l’acrobazia in formazione. Ciò che cerchiamo è il pilota più bravo a fare gruppo, perché è ciò che ci serve nella vita di tutti i giorni, a terra come in volo”.
Lei già da bambino sognava di diventare pilota di aerei?
“Sì, è un sogno che ricordo di aver sempre avuto fin da piccolo, senza però avere un’idea precisa di cosa si dovesse fare per diventare piloti. Poi, quando avevo 14 anni, i miei genitori mi portarono a vedere un airshow delle Frecce Tricolori a Biella, proprio qui in Piemonte, e fu amore a prima vista. Da quel momento cominciai ad informarmi seriamente sulla carriera di pilota militare e a 18 anni mi iscrissi al concorso per entrare in Accademia Aeronautica. Andai a sostenere le prove con un po’ di timore. Fortunatamente andò tutto bene e da quel giorno inizio un percorso che continua ogni giorno a regalarmi grandi soddisfazioni ed emozioni fortissime. Le Frecce Tricolori sono state un sogno all’interno del sogno. Ancora oggi, dopo tanti anni, mi sento fortunato e grato di quest’opportunità”.
Quale tipo di addestramento fate e quanto vi allenate ogni giorno?
“La nostra giornata tipo contempla dalle due alle tre missioni addestrative, ciascuna dalla durata indicativa di mezz’ora. Ogni sessione di volo acrobatico è preceduta da un briefing in cui il capo formazione “ripassa” con gli altri piloti le manovre che verranno realizzate in volo. Al termine della sessione, ci troviamo in debriefing per visionare il filmato integrale del volo, realizzato dai sottufficiali del nostro nucleo fotografico, e commentare a beneficio di tutti eventuali errori o imperfezioni, in modo che non si ripetano. Inoltre, oltre alle sessioni di addestramento acrobatico, effettuiamo anche le missioni necessarie per mantenere l’operatività come piloti dell’Aeronautica Militare e dedichiamo grande attenzione anche alla preparazione fisica”.
Che tipo di aereo pilotate e quale velocità potete raggiungere?
“Il nostro velivolo è l’MB 339 PAN, che proprio quest’anno festeggia i 40 anni alle Frecce Tricolori, essendo entrato in linea nel 1982. È un velivolo addestratore biposto in uso presso le scuole di volo dell’Aeronautica Militare, dotato di comandi interamente meccanici e per questo adatto allo scopo per cui lo impieghiamo, ossia il volo acrobatico. Un velivolo di nuova generazione, dotato di sistemi elettronici sofisticati, infatti, ci impedirebbe di realizzare quegli assetti di volo inusuali necessari per le nostre acrobazie aeree, durante le quali raggiungiamo velocità fino a 600 km/h”.
Quante ore di volo e quanti eventi fate ogni anno? E ancora, quanti sono i piloti specializzati al volo in formazione?
“In media ognuno di noi vola circa 250 ore all’anno, comprensive di addestramento ed eventi: a questo proposito, sono circa 30 le manifestazioni che svolgiamo ogni anno, cui si aggiungono i sorvoli istituzionali. Tutti i piloti delle Frecce Tricolori sono abilitati al volo in formazione, sia i 10 della formazione in volo (9 più il solista) che il Comandante, il pilota più esperto ed anziano che all’apice della sua carriera alle Frecce Tricolori si “sposta” a terra per controllare e dirigere il nostro volo, quasi come un direttore d’orchestra”.
Come viene prodotta la scia tricolore?
“I fumogeni del nostro tricolore nascono allo stato liquido, più precisamente come olio di paraffina, cui vengono aggiunti dei pigmenti naturali per la colorazione verde o rossa. Il liquido viene caricato dai nostri specialisti in apposite taniche sub-alari e da lì, quando il pilota aziona il comando, viene portato attraverso dei tubicini di gomma verso lo scarico del jet, dove, a contatto con le altissime temperature, si trasforma in fumogeno”.
Da dove partirete per volare su Cuneo?
“Dalla Base Aerea di Cameri, in provincia di Novara. In occasione di ogni manifestazione aerea o sorvolo in località distanti dalla nostra “casa” di Rivolto, ci rischieriamo presso altri reparti dell’Aeronautica Militare o presso aeroporti civili. Questo ci consente di esibirci anche in luoghi che altrimenti sarebbero al di fuori del raggio di autonomia del nostro velivolo”.
LA POSIZIONE DEI VELIVOLI
Le posizioni dei velivoli si possono ottenere solo dopo molti anni di esperienza, tanto che il passaggio da una posizione all’altra richiede circa 200 ore di volo di addestramento e pratica. La permanenza dei piloti nel gruppo è in genere di 4 o 5 anni. La formazione di volo non è casuale, corrisponde al grado del pilota e sono così suddivisi:
PONY 0 - Comandante: durante le manifestazioni si trova a terra e dirige il volo.
PONY 1 - Capoformazione: è responsabile di guidare la formazione durante tutte le figure acrobatiche.
PONY 2 - 1° Gregario sinistro: è il primo velivolo alla sinistra del capoformazione, le sue manovre acrobatiche peculiari sono il Ventaglio, il doppio tonneauxe il 4 e 5 a posto, tutti effettuati con rotazione a sinistra.
PONY 3 - 1° Gregario destro: è il primo velivolo alla destra del capoformazione, le sue manovre acrobatiche peculiari sono il Ventaglio, il doppio tonneaux e il 4 e 5 a posto, tutti effettuati con rotazione a destra.
PONY 4 - 2° Gregario sinistro: è il secondo velivolo alla sinistra del capoformazione, le sue manovre acrobatiche peculiari sono il Ventaglio, il doppio tonneauxe il 4 e 5 a posto, tutti effettuati con rotazione a sinistra.
PONY 5 - 2º Gregario destro: è il secondo velivolo alla destra del capoformazione, le sue manovre acrobatiche peculiari sono il Ventaglio, il doppio tonneaux e il 4 e 5 a posto, tutti effettuati con rotazione a destra.
PONY 6 - 1º Fanalino: quando la formazione si separa in due sezioni, pony 6 è alla guida dei quattro aeroplani detti in gergo rombetto.
PONY 7 - 3º Gregario sinistro: è il primo velivolo a sinistra di pony 6, fa parte del rombetto e la sua manovra acrobatica peculiare è il Ventaglio effettuato con rotazione a sinistra.
PONY 8 - 3º Gregario destro: è il primo velivolo a destra di pony 6, fa parte del rombetto e la sua manovra acrobatica peculiare è il Ventaglio effettuato con rotazione a destra.
PONY 9 - 2º Fanalino: è il vertice posteriore della formazione, fa parte del rombetto completando l’asse centrale composto dai tre velivoli di pony 1, 6 e 9.
PONY 10 - Solista: il solista rimane in formazione durante il Looping d’ingresso, prima figura del programma; successivamente, con la manovra del Cardioide si separa, per iniziare la sua complessa e spettacolare sequenza.
PONY 11 - Supervisore addestramento acrobatico: è il pilota che, giunto al termine del periodo trascorso alle Frecce Tricolori, cura l’addestramento della formazione.