Le verifiche decorrerebbero dal 10 marzo scorso superando la “verifica documentale” accordata nel periodo emergenziale e accedendo – così annunciano gli ODC – anche alla “zona pulita”. “La situazione, tuttavia, impone ancora misure di stretta osservanza delle norme di biosicurezza e soprattutto una ferrea limitazione degli accessi in azienda da parte di personale esterno che, frequentando altri allevamenti suinicoli, possono costituire, nonostante le precauzioni, un forte pericolo di contagio”, rimarca Confagricoltura Cuneo.
Non a caso lo stesso Ministero della Salute, con la nota pur richiamata dagli organismi di controllo, (prot. n. 2786 del 30 gennaio scorso a firma del Direttore Generale Filippini) aveva indicato che l’accesso alle “zone pulite” degli allevamenti da parte degli organismi di controllo dovesse avvenire “solo ed esclusivamente nei casi di effettiva necessità e ferme restando tutte le condizioni di mitigazione del rischio”. Misure cautelative che sono dettate dalla situazione contingente che non mostra segnali di riduzione del rischio potenziale.
“Abbiamo scritto alla Regione Piemonte per sottoporle la questione che tiene in forte apprensione i nostri allevatori – conclude Allasia –. Alle istituzioni Confagricoltura chiede di tenere conto della situazione sanitaria e di fornire indicazioni agli organismi di controllo indirizzate a contenere per quanto possibile, se non a limitare del tutto, le visite in azienda che possono ben essere sostituite dalla verifica documentale sui requisiti richiesti agli allevatori”.