Riceviamo e pubblichiamo.
Siamo venuti a conoscenza che, nell’ambito dei festeggiamenti patronali della “Madonnina” nella frazione di Borgo San Giuseppe, è prevista un’esibizione di falconeria nella giornata del 28 agosto.
In merito a questa pratica che ha origini storiche nel Medioevo e che era diffusa soprattutto tra la nobiltà (famoso è il caso di Federico II che sull’argomento scrisse un ampio trattato), vorremmo ricordare che si tratta di una tecnica di caccia tramite l’utilizzo di rapaci addestrati per questo fine. Il rapace, catturato in natura (a volte illegalmente) o riprodotto in cattività, viene sottoposto ad un addestramento per condizionare e sfruttare il suo istinto alla caccia, oppure, come accade ormai da tempo, per mostrarlo in esibizioni pubbliche; esibizioni che per un animale selvatico costituiscono unicamente condizioni di stress: rapaci notturni esposti di giorno e sottoposti ai flash di sera; rapaci diurni, animali tipicamente solitari, circondati dalla folla vociante; rapaci costretti a passare attraverso cerchi di fuoco; falchi e barbagianni posati sull’avambraccio di bambini, ecc.
Ricordiamo in proposito che la falconeria nel nostro Paese è regolamentata dalla Legge nazionale 157 del 1992 sulla caccia, la quale pone una serie di vincoli ai falconieri e impone che i rapaci da essi detenuti possano volare liberi solo durante la stagione della caccia (settembre-febbraio), solo nei giorni e negli orari consentiti e solo nelle zone di territorio consentite; che le legislazioni regionali e provinciali sul benessere animale, in molti casi vietano di tenere i rapaci legati o anche chiusi nei trasportini; che chi usa i rapaci e si trova a trasportarne diversi in macchina, anche per lunghi tragitti, è tenuto a rispettare i regolamenti di veterinaria in merito sia ai certificati sanitari dei rapaci stessi, sia all’idoneità del veicolo per il trasporto di animali.
Infine, non possono essere usati rapaci catturati in natura, ma solo provenienti da appositi allevamenti certificati; i rapaci devono essere nati in cattività e portare alla zampa un anellino inamovibile, collegato al relativo documento secondo la regolamentazione CITES.
Siamo sorpresi che il Comune di Cuneo, presso il quale è operante uno specifico Assessorato alla “Tutela animali”, abbia dato il proprio patrocinio ad una manifestazione che include un’esibizione di falconeria. E ci sorprende che nell’ambito di festeggiamenti a sfondo religioso si dia spazio a tali esibizioni che non rispettano l’indole degli animali selvatici, ne stravolgono i comportamenti e danno un’immagine falsificata di quello che dovrebbe essere il rapporto uomo-animale (Enciclica “Laudato Sì” – cap. 92: “Di conseguenza, è vero anche che l’indifferenza o la crudeltà verso le altre creature di questo mondo finiscono sempre per trasferirsi in qualche modo al trattamento che riserviamo agli altri esseri umani”).
Confidando comunque nella buona fede degli organizzatori dell’evento, li invitiamo ad una riflessione che li porti ad annullare l’esibizione. Qualora ciò non avvenisse, invitiamo i nostri concittadini a disertare la manifestazione.
Silvio Galfrè – presidente Lipu Cuneo
Domenico Sanino – presidente Pro Natura Cuneo
Bruno Piacenza – presidente Legambiente Cuneo
Albino Gosmar – presidente Cuneo Birding
Alberto Collidà – presidente Italia Nostra Cuneo