“Due mesi di tempo soltanto per prenotare un esame o una visita, dal momento in cui il medico ce l’ha prescritta, sono pochi”. A chiedere, nel corso del question time, di estendere la durata delle impegnative che permettono al cittadino di accedere a prestazioni specialistiche o diagnostiche la consigliera regionale dei Moderati Maria Carla Chiapello, che poi ha aggiunto: “Ci sono pazienti con malattie croniche che, avendo bisogno di controlli trimestrali, sono costretti a continui andirivieni dal medico di famiglia oppure dallo specialista. Così cresce inutilmente la spesa sanitaria, le liste di attesa si allungano e gli studi medici si affollano oltremodo”.
Mentre le ricette per i farmaci hanno una validità di trenta giorni, in base a uno standard valido per tutte le Regioni, le impegnative per visite ed esami durano nella media tra i sei e i dodici mesi: sei, ad esempio, in Emilia Romagna e in Sicilia, un anno in Lazio e in Lombardia. “Il Piemonte - fa notare Chiapello – è tra le regioni in cui i pazienti hanno minor tempo a disposizione. Addirittura in Veneto e in Liguria non è prevista alcuna scadenza. Estendere la durata a sei mesi sarebbe una scelta di buon senso che consente anche ai cittadini di risparmiare tempo e denaro”.
Positiva la risposta dell’assessore alla Sanità che ha ringraziato la consigliera per la sollecitazione e si è preso l’impegno di portare il tema all’attenzione della Giunta, dopo avere effettuato tutte le valutazioni tecniche necessarie.