Salgono a 936 milioni le bottiglie di spumante italiano stappate nel mondo nel 2023, più del triplo di quelle di Champagne che scendono ad appena 299 milioni (-8,2%). È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti su dati ISMEA/UIV nel commentare i dati divulgati dal Comitato Champagne per il 2023.
Lo spumante italiano è consumato per oltre 2/3 all’estero – sottolinea Coldiretti Cuneo – per un totale di 650 milioni di bottiglie, con i brindisi Made in Italy che dominano nettamente a livello internazionale davanti allo Champagne francese, che però riesce ancora a spuntare prezzi nettamente superiori.
A guidare la classifica delle produzioni nazionali è il Prosecco con un’incidenza del 70% degli spumanti imbottigliati – rileva Coldiretti – ma sulle tavole mondiali sono sempre più apprezzate le bollicine piemontesi come il Moscato d’Asti, l’Asti spumante, l’Alta Langa, il Nebbiolo d’Alba spumante.
Nella Granda - spiega Coldiretti Cuneo - sono 4.300 gli ettari coltivati a uva moscato utilizzata per produrre Asti DOCG nelle tipologie Moscato d’Asti e Asti spumante e sono 2.300 le aziende viticole coinvolte per una produzione di 50 milioni di bottiglie. Sono 378 gli ettari coltivati a uve pinot e chardonnay destinate alla produzione di Alta Langa DOCG, 260 i viticoltori e oltre 1 milione le bottiglie prodotte.
Fuori dai confini nazionali - continua Coldiretti Cuneo - i consumatori più appassionati sono gli americani dove, però, le bollicine italiane sono scese per la prima volta in valore del 9%, al secondo posto ci sono gli inglesi in crescita del 5%. Su valori più bassi si trova la Germania, ma con un +8% in valore; lo spumante italiano piace molto anche in Russia con un incremento dell’8% nonostante le tensioni causate dalla guerra. Le bollicine nostrane – aggiunge la Coldiretti – sfidano alla pari lo Champagne francese anche in casa, tanto che proprio il mercato transalpino, dove si registra una crescita record delle vendite del 26%, si colloca al quarto posto tra i principali clienti.
“Un quadro positivo per le bollicine piemontesi, nonostante le difficoltà generali sul mercato internazionale generate dai conflitti in atto, con ancora ampi margini di crescita” commenta il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, che evidenzia: “Nella nostra Provincia è in aumento la produzione di vini spumanti di alta qualità commercializzati con successo, come dimostra la nascita di nuove denominazioni d’origine, ad esempio il Langhe Nebbiolo spumante. Importante in futuro sarà promuovere la distintività dei nostri vini da prodotti di fantasia che purtroppo richiamano in etichetta i nomi delle nostre eccellenze generando confusione tra i consumatori”.
“La produzione dello spumante Alta Langa attualmente è sottoposta ad autolimitazione da parte del relativo Consorzio per garantire l’equilibrio di mercato a vantaggio della qualità del prodotto, ma - aggiunge il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu - nell’interesse di consumatori, viticoltori e case spumantiere occorre trovare il compromesso ideale per cogliere al meglio la situazione domanda-offerta con l’obiettivo di favorire lo sviluppo seppur controllato della denominazione affinché continui ad essere una risorsa economica per un territorio d’eccellenza, che tuttavia è complesso e affronta costi di produzione più elevati. Questo lo si ottiene, oltre che con la professionalità e l’impegno di tutti, anche con strumenti normativi che guardino con il giusto coraggio all’inserimento di nuove e giovani imprese”.