Per la Giornata della Memoria l'Associazione Radicali Cuneo- Gianfranco Donadei, ha scelto una modalità diversa dal solito comunicato stampa, ha deciso di riportare dei brevi pensieri, scritti dagli associati e dal segretario, Filippo Blengino. Piccoli elaborati, dal grande valore, per ricordare atroci momenti del passato. Li riceviamo e pubblichiamo.
'Ogni anno in questo periodo leggo ai miei bambini dei brevi racconti, riadattati per i piccoli, che possano in qualche modo spiegare l'Olocausto. E' difficile descrivere le gravi atrocità dei campi di sterminio e delle leggi razziali, ma credo che questo sia l'unico modo per insegnare l'uguaglianza e il rispetto per il prossimo, indipendentemente dalla sua nazionalità, etnia, credo religioso e orientamento sessuale. La prima volta che ho visitato un campo di concentramento, a Dachau, frequentavo i primi anni delle superiori e sinceramente ricordo poco di quell'atroce posto, se non il freddo pungente e il silenzio assordante. Pur avendo un'età già abbastanza adulta, non eravamo formati e non avevamo la predisposizione mentale per stare in quel posto, non eravamo pronti, eravamo in gita e per noi era solo divertimento. Probabilmente nei giorni precedenti non ci avevano preparato adeguatamente, non soltanto gli insegnanti che ci accompagnavamo , ma anche le nostre famiglie. A casa mia si è parlato poco della Shoa e dell'Olocausto, la maggior parte delle notizie che ho avuto sono arrivate da mia nonna, che la guerra l'ha vissuta sulla sua pelle di bambina e dai miei prozii, che hanno combattuto come partigiani sulle montagne Cuneesi. Ha ragione Liliana Segre quando dice: 'Non mandate i figli in gita ai campi di sterminio. Lì si va in pellegrinaggio. Sono posti da visitare con gli occhi bassi, meglio in inverno con vestiti leggeri, senza mangiare il giorno prima, avendo fame per qualche ora'.Per questo credo che il passato vada raccontato, ricordato, spiegato alle nuove generazione, non solo a scuola, ma a casa, in famiglia. Non possiamo permetterci che tutte queste atrocità si ripetano, soprattutto in questo periodo storico così difficile e carico di odio.'
Alexandra Casu
'È stata solo una dimenticanza, una sbadataggine. A tutti capita di scordare qualcosa, di solito si dice che se l'hai dimenticato non era importante. Forse è proprio questo il punto, dare la giusta importanza alle cose, fissarle nella mente e non farle affondare tra i vecchi e polverosi ricordi. La giornata della memoria ha una valenza storica mondiale e l'importanza che dovremmo dargli ogni anno deve essere sempre maggiore. Perché ogni anno dobbiamo ricordare a tutti le atrocità del passato? Perché dalla situazione politica attuale emerge come la memoria sia preponderante per non lasciare che i diritti di tutti non vengano dimenticati. Ricordiamo per non rivivere il passato e per migliorare il presente.'
Marcella Casu
'Non dimenticare i grandi errori del passato, significa evitare che in futuro grandi atrocità e disumanità si realizzino nuovamente. La storia si ripete, e l'abbiamo imparato bene... L'unico modo per evitare che ciò accada è studiare, è ricordare il passato, per un futuro diverso. '
Filippo Blengino
'Voglio evidenziare che il nazismo ed i lager sono responsabili dello sterminio non solo di milioni di ebrei, ma anche di milioni di invalidi, pazienti psichiatrici, handicappati, oppositori politici, omosessuali, zingari, etc. Mi chiedo sempre con quale diritto si alteri la verità storica e si debba in tal modo passare per negazionisti. E poi é grave che alcune associazioni non denuncino il genocidio del popolo Palestinese, le terribili condizioni delle carceri dove migliaia di detenuti politici tra cui moltissimi minori.'
Gemma Macagno
'Dimenticare é il modo giusto per ricommettere errori del passato. Ancora oggi esistono, nel mondo, campi di concentramento, stermini di massa, odio razziale, genocidi che quasi dimentichiamo. Il giorno della memoria non é solo il 27 gennaio: dev'essere tutti i giorni. La storia insegna, a noi il compito di imparare.'
Alessia Lubèe
'Giornata della memoria. Ogni anno. Quasi una routine, e poi, da domani, nel dimenticatoio per 364 giorni. Invece, dobbiamo far sì che questa giornata ci serva davvero per ricordare quello che è stato. L'orrore che c'è stato. Per ricordare che in un passato tutt'altro che remoto sono morte migliaia di persone innocenti. Innocenti! Solo perché erano di un'altra religione, un altro orientamento sessuale, o non fisicamente "utili" per lavorare. Morti a CAUSA del potere. Morti perché considerati "diversi". Ma chi decide cosa è diverso? Chi è diverso? E poi, diverso da che cosa? Ognuno di noi ha il diritto di essere ciò che vuole essere, e di vivere in pace. Ma purtroppo ancora oggi, nel 2021, gli interrogativi sono gli stessi, i problemi sono gli stessi, chi è diverso da ciò che siamo noi, spesso ancora ci fa paura! Fermiamo tutto ciò. Facciamo sì che non ci debbano più essere altri giorni della memoria!'
Elena Occelli