Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dalla segreteria provinciale di Confcommercio.
Figisc/Anisa-Confcommercio con le altre organizzazioni di categoria hanno proclamato uno sciopero nazionale dei Gestori degli impianti stradali ed autostradali di distribuzione carburanti dalle ore 6 di mercoledì 6 alle ore 6 di giovedì 8 novembre. La protesta è rivolta innanzitutto nei confronti del Governo che sta gravando - con adempimenti inutili e cervellotici - un'intera Categoria con provvedimenti che vanno: dalla fatturazione elettronica, ai Registratori di cassa Telematici (anche per fatturati di 2 mila €/anno); dalla rimodulazione dell'Indice Sintetico di Affidabilità fiscale (ISA) irraggiungibile per i Gestori, all'introduzione di Documenti di Trasporto (Das) e modalità di Registrazione giornaliera in formato elettronico; dall'invio dei corrispettivi giornalieri in formato elettronico fino al gravame fiscale e contributivo per i Gestori che non ricevono -in tempo- da Fornitori e Agenzia delle Entrate i documenti necessari per la loro contabilità. Tutti provvedimenti che duplicano gli esistenti e che non hanno alcuna valenza sulla lotta all'illegalità o alla infedeltà fiscale: in sostanza si trasformano i Gestori in “controllori” dell'intera filiera con responsabilità (anche penali) che non sono connesse con la loro attività. Il Governo si accinge a varare una miriade di provvedimenti senza aver ascoltato la Categoria che, come al solito ha dato la sua disponibilità - oggi ribadita - a lavorare su provvedimenti oggettivi, assunti nell'interesse della collettività e non CONTRO i Gestori. La politica rinvia all'Agenzia delle Entrate (e delle Dogane); queste ultime rinviano alla Politica con un rimpallo di responsabilità costruito per dilatare i tempi ed impedire che siano introdotti correttivi ragionevoli. La protesta è inoltre rivolta nei confronti tanto delle compagnie petrolifere quanto di quella miriade di soggetti - molti dei quali operatori border line - diventati titolari di impianti- che fanno strame dei contratti e delle Leggi nel più assoluto silenzio della Pubblica Amministrazione che assiste allo scempio nel più colpevole dei silenzi che realizzano quell'abuso di dipendenza economica cui il Gestore è costretto per non soccombere. A tutto questo si somma il rifiuto a rinnovare gli accordi economici ampiamente scaduti negando persino il riconoscimento dei maggiori costi di gestione scaricati in capo ai gestori. Nel caso di Autostrade anche modificando a piacimento i contenuti del Decreto Interministeriale dell'Agosto 2015 e delle modalità di Affidamento, per far spazio ad interessi di parte. Infine i Gestori - che hanno apprezzato il lavoro che la X Commissione della Camera sta svolgendo - spingono per avere una riforma del settore che sappia cogliere il nuovo ma che, nel contempo, sappia tutelare i diritti di una Categoria che non possono essere sacrificati sull'altare degli interessi di una sola parte: quella più forte che continua ad ignorare che in Italia vigono le regole dello Stato di Diritto. Uno Stato Diritto che in assenza di provvedimenti sanzionatori che colpiscono gli inadempienti è destinato, miseramente ad arrendersi. Il discrimine è salvaguardare la parte onesta di questo mercato (settore) contro la parte disonesta ed inadempiente: chi rispetta le Leggi ha diritto ad esserci, chi le viola sistematicamente deve essere espulso. Anche la Figisc/Anisa – Confcommercio della provincia di Cuneo – sottolinea la Figisc provinciale – aderirà a questo sciopero affinché sia attuata una vera e propria riforma del settore che sappia cogliere il nuovo ma che sappia anche salvaguardare i gestori che non possono essere sacrificati sull'altare degli interessi di una sola parte.