Riceviamo e pubblichiamo l'intervento dell'allevatore prazzese Fortunato Bonelli:
"Nei secoli scorsi gli usi civici hanno dato un contributo determinante alla crescita economico sociale delle popolazioni insediate nelle valli dell’intero arco alpino.
Questi terreni che appartengono al demanio comunale sono goduti, sin dal basso Medioevo, dalle collettività montanare.
La gestione di questi beni è di norma coordinata dai comuni, intesi come enti esponenziali delle comunità locali. Le amministrazioni comunali emanano e gestiscono regolamenti specifici in sintonia con le disposizioni legislative in materia, tenuto conto degli usi locali. Ad Acceglio, l’uso civico di pascolo, vista l’abbondanza e la qualità dei terreni a disposizione, ha da sempre rappresentato una fonte primaria di ricchezza per una popolazione che nel diciannovesimo secolo superò i 2000 abitanti.
Dal secondo dopoguerra, con l’inarrestabile spopolamento delle montagne, anche nel comune posto in testata della valle Maira si è registrata la progressiva chiusura della gran parte delle aziende agricole ad indirizzo zootecnico; questo fattore ha provocato l’abbandono di superfici via via sempre più ampie di pascoli soggetti ad uso civico.
Per contrastare il fenomeno, fin dagli anni settanta, l’amministrazione comunale, previa una semplice istanza scritta, ha assegnato in concessione questi terreni in esubero ad aziende ubicate in altri comuni della valle Maira, che nel frattempo avevano iniziato ad utilizzare come affittuari pascoli privati limitrofi a quelli soggetti ad uso civico.
La pratica che è continuata e si è consolidata in questi ultimi decenni, si è rivelata virtuosa ed ha consentito, attraverso la gestione corretta e continuativa delle aziende stesse, di preservare quei pascoli dal degrado.
In questo lungo lasso di tempo anche le variazioni del “Regolamento beni comunali gravati da uso civico di pascolo” hanno preso atto di queste nuove forme di utilizzo, normandole e riconoscendo i diritti di storicità agli allevatori provenienti da altri comuni.
Ad inizio 2020, con una improvvisa e repentina inversione di rotta, l’amministrazione comunale di Acceglio ha variato il predetto regolamento con la delibera di Consiglio comunale del 21 gennaio, inserendo nuove norme che di fatto escludono da qualsiasi diritto gli allevatori che da molti anni utilizzano i pascoli soggetti ad uso civico.
Il tutto senza preavviso e con effetto immediato.
La protesta scritta di una decina di questi ha provocato una seconda variazione del regolamento, approvato in Consiglio comunale in data 16/04/2020, che recepiva in minima parte le richieste degli allevatori, riconoscendo loro un diritto di storicità, ma con norme non applicabili per nessuno degli attuali utilizzatori non residenti.
Poi, un susseguirsi frenetico di deliberazioni della giunta comunale ed altri atti amministrativi, in un primo tempo in applicazione dell’ultimo regolamento approvato, poi, dopo appena un settimana, ravvisata l’irregolarità di tali atti adottati sulla base di un regolamento non ancora efficace, per violazione delle norme statutarie in materia di regolamenti comunali, altre deliberazioni di giunta comunale ed altri atti di annullamento in autotutela dell’ente degli atti precedentemente assunti.
A seguire, altri provvedimenti che, ai sensi del regolamento del 21/01/2020, attribuivano nuovamente i pascoli ai residenti, individuavano i terreni in esubero con indizione di nuova asta pubblica per la loro assegnazione, sulla base di un disciplinare ‘inedito’. In questo contesto è stato emanato un bando di gara ad evidenza pubblica per complessivi 35 lotti, taluni anche di dimensioni irrisorie (il lotto 34 ha una base d’asta di € 161,00), con procedure amministrative simili a quelle adottate per l’affidamento di grandi appalti nazionali.
In questa situazione caotica, sei allevatori, tre dei quali residenti in valle Maira, che alpeggiano da decenni ad Acceglio, per tutelare i propri diritti il 13 maggio hanno notificato al Comune di Acceglio un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte, chiedendo l’annullamento previa sospensione dell’efficacia di tutti gli atti e di tutti i provvedimenti connessi e collegati all’assegnazione dei pascoli soggetti ad uso civico deliberati e promulgati dal Comune di Acceglio nell’anno 2020.
Nelle ventisette pagine del documento, i ricorrenti evidenziano possibili violazioni di legge di tale gravità che, nel caso venissero accolte anche solamente in parte dal TAR, potrebbero provocare l’annullamento delle procedure di assegnazione, privando i numerosi malgari che tutti gli anni monticano sugli alpeggi di Acceglio con migliaia di capi bovini dei pascoli soggetti ad uso civico e provocando loro danni materiali che potrebbero facilmente raggiungere le centinaia di migliaia di euro.
Lo scrivente, che dal lontano 1986 ha alpeggiato per un trentennio i propri armenti nel territorio del Comune di Acceglio, non ricorda situazioni simili a quella che si è venuta a creare quest’anno.
L’obiettivo di questo scritto è la sensibilizzazione degli organi di informazione locali, stimolandoli a seguire l’evoluzione della situazione ed informare tempestivamente la cittadinanza, con la speranza che si riesca a far emergere al più presto le vere motivazioni che sono alla base di questa situazione, all’apparenza paradossale.
Nel ringraziare il giornale per l’ospitalità, mi rendo sin da ora completamente disponibile nel collaborare con chiunque vorrà approfondire l’argomento.”
Fortunato Bonelli
Via Nazionale Prazzo Inferiore - 12028 PRAZZO
Tel 340.2251729