Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Paolo Bongioanni ha visitato mercoledì 19 luglio l’Azienda Ospedaliera di rilievo nazionale ad alta specializzazione Santa Croce e Carle di Cuneo, Hub di quadrante. Ad accompagnarlo i due nuovi vertici della struttura insediati da questa primavera: il commissario Livio Tranchida e il direttore sanitario Giuseppe Coletta. Bongioanni, insieme al responsabile Enti Locali di Fratelli d’Italia per la provincia di Cuneo Rocco Pulitanò, ha visitato i diversi reparti e strutture del S. Croce e Carle, dove i responsabili hanno illustrato le apparecchiature tecniche e diagnostiche a disposizione, l’organizzazione dei servizi e le prestazioni erogate.
Assolutamente lusinghiero il giudizio espresso da Bongioanni al termine della visita: “Ringrazio sinceramente il commissario dell’Azienda Sanitaria Ospedaliera Livio Tranchida e il direttore sanitario Giuseppe Coletta, che hanno organizzato e mi hanno accompagnato nella visita ai diversi reparti e specialità insieme al personale che vi lavora. Tutti hanno illustrato e permesso di conoscere in modo approfondito la macchina grande e complessa che sta dietro a qualsiasi prestazione che ognuno di noi può ricevere in caso di bisogno. L’ospedale di Cuneo vanta apparecchiature all’avanguardia, un aggiornamento tecnico e scientifico straordinario, un’organizzazione del lavoro e una qualità professionale e umana altissima di tutto il personale: medici, infermieri, tecnici, operatori sanitari. Qualità che ne fanno un’eccellenza a livello nazionale e non solo, e della quale tutti dovremmo essere consapevoli e orgogliosi. A cominciare da noi cuneesi”.
La visita ha avuto inizio dal Dea dove il coordinatore dottor Mauro Giraudo e la capo turno dottoressa Nicoletta Artana hanno illustrato i percorsi di triage di un pronto soccorso con circa 70.000 passaggi, evidenziando come a fronte di una riduzione numerica di passaggi si assiste però a un incremento di patologie più complesse. La visita è proseguita nel Blocco Parto dove il dottor Andrea Puppo, direttore del Dipartimento Chirurgico nonché direttore della Struttura complessa Ostetricia e Ginecologia e la coordinatrice delle Ostetriche, Federica Ferrero, hanno presentato il reparto e il blocco sale parto spiegando come, pur a fronte della denatalità che caratterizza ormai da anni sul territorio italiano, l’Ostetricia del Santa Croce attrae 1.800 parti l’anno. La Sc Ostetricia e Ginecologia di Cuneo garantisce la partoanalgesia 24 ore su 24 sette giorni su sette, per consentire alle partorienti un percorso senza dolore: ulteriore tassello per garantire sicurezza e qualità. Il prossimo progetto prevederà la presenza del papà in sala operatoria durante il taglio cesareo.
Si è passati, quindi, alla Struttura complessa di Cardiologia. La direttrice del reparto, dottoressa Roberta Rossini, e le coordinatrici infermieristiche Marisa Gribaudo e Cristina Battaglia hanno descritto la complessità del mondo cardiologico. La cardiologia moderna, sempre più in simbiosi con la cardiochirurgia, volge la sua attenzione alle tecniche mininvasive. Il supporto di tecnologie avanzate, quali la Sala ibrida, oggi consente la sostituzione della valvola aortica o della mitrale per via endovascolare. I numeri sono una conferma. Il percorso Cuore è paradigmatico nel rappresentare la capacità del Santa Croce di immaginare e realizzare nuovi percorsi. E là dove nel 1989 risiedeva la Terapia Intensiva Generale e, successivamente, le sale operatorie della Sc Neurochirurgia, oggi, seguendo il flusso dell’intensità di cura, si susseguono reparti e servizi a corollario della terapia cardiologica.
La direttrice facente funzioni della Piastra Endoscopica dottoressa Giovanna Venezia e la coordinatrice Michela Panero hanno, infine, presentato la Piastra Endoscopica Interventistica, ultimo gioiello tecnologico del S. Croce. Si tratta di un blocco endoscopico con 5 sale operatorie monitorate e fornite delle strumentazioni necessarie per le attività interventistiche di Gastroenterologia, Pneumologia, Chirurgia toracica e Urologia. Il paziente viene accolto in sala di attesa, accettato in segreteria e avviato alla sala preparazione. Innovativo il percorso rappresentato dalla cura e attenzione per il paziente, ma anche il flusso organizzativo laddove le strumentazioni, per il loro ricondizionamento vengono avviate ad un sistema di sterilizzazione automatico con processazione e etichettatura. La visita si è conclusa incontrando il professor Massimo Massaia, direttore della Sc Ematologia che è reputata un polo di riferimento a livello internazionale. Il direttore si è soffermato nel commentare una nuova opzione farmacologica: il CarT: cellule del sistema immunitario (linfociti T) prelevate da una persona malata di tumore e modificate geneticamente in laboratorio in modo che, una volta reinfuse allo stesso paziente da cui sono state prelevate, siano in grado di attaccare il tumore.
A conclusione della visita, i ringraziamenti di Bongioanni ai sanitari cui va il merito dell’altissima qualità della struttura cittadina: “Voglio ringraziare uno ad uno il coordinatore del Dea dottor Mauro Giraudo e la dottoressa Nicoletta Artana, il direttore della Sala Parto dottor Andrea Puppo e la coordinatrice ostetriche Federica Ferrero; il direttore di Cardiologia dottoressa Roberta Rossini e le coordinatrici infermieristiche Marisa Gribaudo, e Cristina Battaglia; la direttrice facente funzioni della Piastra Endoscopica dottoressa Giovanna Venezia e la coordinatrice Michela Panero, il direttore di Ematologia professor Massimo Massaia. E tutti i lavoratori dell’ospedale senza il cui contributo non potremmo vantare un polo sanitario di questo livello ed efficienza”.