CUNEO - Il dottor Giuseppe Malfi lascia il 'Santa Croce'

Sarà in pensione dal primo novembre. Negli ultimi undici anni è stato direttore della Struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica all’azienda ospedaliera cuneese

Redazione 30/10/2020 14:37

Giuseppe Malfi, direttore della struttura complessa di dietetica e Nutrizione Clinica dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle, lascia l’attività presso l’azienda per pensionamento dal 1° novembre. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia conseguita presso l’Università di Torino nel 1978, si è specializzato in Gerontologia e Geriatria a Torino nel 1981 e in Scienza dell’Alimentazione a Pavia nell’86. Inizia l’attività lavorativa come medico di Medicina Generale a Torino, nel 1989 è assunto presso la Dietetica e Nutrizione Clinica delle Molinette, oggi Città della Salute e della Scienza (dove ricoprirà i ruoli di assistente, aiuto, quindi di responsabile di una struttura dipartimentale per la gestione nutrizionale dei pazienti con disturbo alimentare). Qui matura un’esperienza ventennale nei vari campi della nutrizione clinica e, in particolare, nei disturbi alimentari. Durante gli anni torinesi è anche docente presso la Scuola di Specializzazione in Scienza
dell’Alimentazione dell’Università di Torino, della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport e del Corso di Laurea in Dietistica. Dal 2009 fino ad oggi è stato direttore della struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica del S. Croce. Durante questi anni ricopre il ruolo di presidente del Collegio dei Primari e dal 2014 al 2020 è membro del Comitato Etico dell’azienda ospedaliera. Dal 2018 è presidente nazionale dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI).
Malfi ha voluto salutare, con una lettera interna, tutti i dipendenti dell’azienda: “Sono stati, senza dubbio e senza retorica, undici anni che hanno arricchito il mio bagaglio professionale, umano e relazionale – ha scritto -. Nella speranza di essere riuscito a dare un impulso maggiore al tema, a me molto caro, della Nutrizione Clinica nei suoi rapporti con le discipline mediche e chirurgiche, affido ai miei più stretti collaboratori l’impegno di proseguire per un suo sempre maggiore riconoscimento”.

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