In montagna è sempre necessario guardare dove si mettono i piedi ma di tanto in tanto scrutare il cielo - meglio fermandosi - può essere utile per azioni a favore della natura. Come? Per esempio collaborando con l’Ente Aree Protette Alpi Marittime, coordinatore del Centro di referenza regionale degli avvoltoi e rapaci alpini, nella segnalazione di gipeti o grifoni, anche se questi ultimi, salvo casi eccezionali, torneranno sulle Alpi solo dalla prossima tarda primavera con l’inizio della monticazione.
Dall’anno scorso le osservazioni degli avvoltoi si sono ridotte per effetto delle limitazioni della mobilità a causa del Covid-19. E quindi sono venute a mancare, in particolare, quelle effettuate da parte di escursionisti o fotografi naturalistici: dati puntuali importantissimi che, dopo essere stati validati dai tecnici, sono inseriti in appositi “data base”. Banche dati nelle quali confluiscono anche i rilievi eseguiti con procedure standardizzate da parte degli addetti i lavori. Il “malloppo” di informazioni digitalizzate permette il monitoraggio dell’andamento delle popolazioni dei rapaci, eventuali riproduzioni, la scomparsa di esemplari o la segnalazione di osservazioni particolari come quelle di capovaccaio o avvoltoio monaco… Con il contributo di chi frequenta la montagna per passione si moltiplicano quindi “gli occhi” sulla nostra natura e si potenzia la raccolta di informazioni necessarie per capire meglio complessi fenomeni ecologici e per programmare azioni a favore della conservazione degli avvoltoi. Specie animali che con il loro ruolo di “spazzini della montagna” contribuiscono a mantenere in buona salute l’ambiente alpino.
Si legge nel comunicato diffuso dal Parco: "Per partecipare al monitoraggio degli avvoltoi ti invitiamo ad osservare attentamente gli animali, meglio con il binocolo, raccogliendo più dati possibili su piumaggio, eventuali marche alari o la presenza di anelli sulle zampe. Molto utili, per la validazione delle segnalazioni, l’invio di fotografie".
Per la richiesta di informazioni scrivere a: fabiano.sartirana@areeprotettealpimarittime.it.