Grandi vini e formaggi. Ma anche carne, frutta, dolci, ortaggi, pasta artigianale, liquori. La provincia di Cuneo è riconosciuta a livello nazionale come uno scrigno di prodotti agroalimentari tradizionali di alta qualità. E lo confermano i tanti riconoscimenti di prodotti, con 11 Doc e 7 Docg da cui derivano 59 tipologie di vino tra cui i grandi Barolo, Barbaresco, Nebbiolo, Dolcetto, Arneis, 8 Dop (Bra, Castelmagno, Gorgonzola, Grana Padano, Raschera, Murazzano, toma piemontese, prosciutto crudo di Cuneo), 6 Igp (castagna Cuneo, nocciola del Piemonte, fagiolo Cuneo, mela rossa Cuneo, salame Piemonte, vitelloni piemontesi della coscia) e tantissimi prodotti tipici (liquori di erbe alpine, agnello sambucano, bovino piemontese, cappone di Morozzo e di Monasterolo di Savigliano, gallina bianca di Saluzzo, lumache di pianura di Cherasco, lumache di montagna di Borgo San Dalmazzo, prosciutto crudo della valle Gesso, salsiccia di Bra, bagna caoda, caso di Elva, robiola d’Alba, tomino delle valli saluzzesi, toumin dal Mel, tuma di Bossolasco, aglio di Caraglio, albicocca tonda di Costigliole, fagiolo bianco di Bagnasco, farine della valle Vermenagna, farina per polenta di Langa, fragola cuneese, patata piattina della valle Grana, patate di Entracque, peperone Cuneo, porro di Cervere, rapa di Caprauna, tartufo bianco, campagnola buschese, non di Levaldigi). Per non citare i dolci, dai famosi cuneesi al rhum alla torta di nocciole, dai “basin” al cioccolato alle pesche ripiene e tanto altro.
A questo enorme patrimonio enogastronomico è dedicato il “Cammino del gusto e delle tradizioni”, progetto del Consorzio degli operatori turistici della provincia di Cuneo (Conitours), per la valorizzazione delle imprese della ristorazione e dei prodotti tipici dei territori attraversati dai fruitori del mondo outdoor. E’ un progetto che coinvolge le realtà cuneesi per un turismo dell’outdoor in cui la componente enogastronomica viene considerata ormai una parte essenziale dell’esperienza turistica autentica, ma che ha un doppio valore oggi in cui il settore turismo e ristorazione sta pagando, forse, più di ogni altro la cristi dovuta alla pandemia e ai vari divieti obbligato pera garantire la riduzione della diffusione del virus.
Il modello del “cammino” vuole invitare gli ospiti a scoprire il territorio vivendo esperienze che portano a scoprire la filiera del gusto e delle tradizioni agroalimentari dell’area valli Cuneesi (dalla valle Tanaro alla valle Po) e della pianura circostante. Le proposte vengono fatte sulla base delle analisi dei flussi turistici dell’ultimo decennio sia in termini di arrivi che di presenze che dà numeri in costante crescita specie negli ultimi cinque anni, a conferma del fatto che l’offerta legata alle produzioni tipiche e all’enogastronomia di un’area rappresentano spesso l’elemento vitale per rilanciare i territori e aggregare attorno a sé elementi culturali e naturalistici, emergenze storiche e simboli dell’artigianato e valori della tradizione. I percorsi dei “cammini del gusto” saranno presentati su
www.cuneoalps.it.