Il sentiero degli acciugai propone al visitatore una panoramica sui luoghi d’origine degli “anciuiè” (in dialetto piemontese), venditori itineranti di pesce conservato, che hanno caratterizzato il territorio di Celle di Macra, posto sulla destra orografica della Valle Maira.
L’acciuga è usata in tantissimi piatti della cucina piemontese: come ha fatto a radicarsi in una regione che dista oltre cento chilometri dal mare? Occorre fare un salto nel passato, quando gli abitanti della Valle Maira, in particolare di Dronero, Celle di Macra, Paglieres, Albaretto, Lottulo e delle borgate vicine, nella stagione fredda, appena terminati i lavori agricoli, lasciavano le loro abitazioni per cercare guadagno altrove. Con i loro inseparabili carretti (carus, costruiti a Tetti di Dronero e in vallata) si recavano nei porti della Liguria a comprare le acciughe per poi metterle sotto sale. In seguito cominciava il loro girovagare in Piemonte, nel milanese, a volte anche in Francia, nel Veneto ed in Emilia, da paese in paese da cascina in cascina.
Nel dopo guerra la professione di acciugaio subisce una radicale trasformazione con il crescere del benessere: i mezzi a motore prendono il posto del carretto, la vendita di casa in casa si sostituisce al posto fisso al mercato ed ai negozi.
In borgata Chiesa di Celle di Macra è allestito un museo, “Museo Seles acciugai” (Museo Multimediale dei Mestieri Itineranti), all’interno dell’ex chiesa di San Rocco, un edificio seicentesco ristrutturato recentemente. Si articola in tre sezioni: una prima parte dedicata al mestiere degli acciugai con esposizione di strumenti da lavoro, nella seconda sezione si approfondisce il tema della pesca, il trasporto del pesce, infine la terza è dedicata al commercio, con esposizione di documenti e registri comunali risalenti al 1800. Completa il percorso museale la proiezione di un video con interviste e testimonianze di acciugai e di ex-abitanti della zona. È possibile richiedere l’assistenza di una guida locale sia per il museo e per l’escursione.
Arrivando da Dronero, appena superato l’abitato di Macra (strada provinciale n. 422), svoltiamo a sinistra su strada asfaltata in leggera discesa, direzione Celle di Macra, proseguiamo fino alla borgata Chiesa (1251m.), parcheggiamo nella piazzetta Presidente John E. Kennedy vicino alla Chiesa Parrocchiale del XVIII secolo dedicata a San Giovanni Battista con bellissimo campanile in stile romanico.
Partiamo passando vicino al palazzo municipale (la kumuna); di fianco al museo si snoda una mulattiera che conduce a Castellano, nel verde del bosco e su sentiero GTA arriviamo comodamente in mezzora alla borgata Castellano (1449m.), in cui vi sono alcune abitazioni di famiglie che tuttora sono acciugai sui mercati dei grossi centri del nord Italia. Questa borgata ha un’evidente impostazione medievale e conserva un edificio del XV secolo con un’importante facciata, chiamata in dialetto Lou Chastel e una bella cappella dedicata a Sant’Anna. Ci portiamo in fondo alla borgata e seguiamo le insegne per Pian della Colla, tra un bosco misto di latifoglie e conifere e in meno di venti minuti arriviamo al Pian della Colla (1562m.) da dove si gode di un ampio panorama sulla valle. Scendiamo per il percorso PO (Percorso Occitano) verso la borgata Grangia (1365m.), tra tratti di asfalto e bei sentieri arriviamo alla borgata Ansolelio (1276m.), poi su strada asfaltata raggiungiamo Celle.
Volendo possiamo visitare la cappella di San Sebastiano, molto interessante, con affreschi che risalgono al 1484, ubicata sull’antica mulattiera che dal capoluogo Chiesa porta alla borgata Chiotto.
Fonte delle notizie tramite dépliants e cartelloni informativi del Comune di Celle.
E’ un bella gita che si snoda attraverso le antiche strade che gli acciugai percorrevano tra le borgate di questo piccolo comune della Valle Maira, con un dislivello di circa 300 metri, circa tre ore di camminata e 7 chilometri di spostamento.
Luciano Giordano