Il cielo è azzurro e la temperatura è mite, forse finalmente segno che la stagione calda sta iniziando, ma il rifugio Soria-Ellena, nel comune di Entracque, è vuoto. “L’accessibilità al rifugio avviene senza nessun tipo di difficoltà, bisogna sempre prestare attenzione a guadare fiumi e correnti, ma la situazione è rientrata. Forse era il primo sprazzo d’estate e noi ci troviamo con il rifugio operativo ma totalmente deserto”, dice il gestore Luca Galfrè in un reel pubblicato sul profilo Instagram del rifugio. La strada che conduce al Soria-Ellena in questi giorni è chiusa, rimane aperta solo in determinate fasce orarie: prima delle 7.30, tra le 12 e le 13 e dopo le 18. 

 

“Vorrei capire le istituzioni e gli enti in questi casi qua dove sono e come ragionano perché oggi e domani ci troviamo con la strada che da Entracque porta a San Giacomo chiusa al bivio delle Rovine per lavori di asfaltatura con ordinanza emanata dalla Provincia”, ha denunciato il gestore.

 

Non è un’estate facile per i rifugi piemontesi. “È stato un inizio di stagione difficile per la tanta neve, le tante disdette perché in quota i nostri clienti facevano fatica a passare, c’è stato il maltempo, c’è stata questa piccola ‘alluvione’ degli scorsi giorni, l’evacuazione”. E adesso che si poteva ufficialmente partire “ci troviamo con il rifugio deserto, le disdette che fioccano, il telefono che continua a suonare perché la gente non può salire”. 

 

Una decisione, quella delle istituzioni, che non sta dalla parte del turismo di montagna. “Ci godiamo questo magnifico panorama con il Gelas ancora innevato e siamo fermi – conclude Galfré –. Credo che ci siano altri modi di fare turismo, altri momenti per fare i lavori. È una stagione che sta faticando a partire e questo sicuramente non aiuta”.