Dopo aver incassato il parere positivo dalla V Commissione, la Giunta approva il documento che definisce i criteri per l’individuazione, da parte delle province e della città metropolitana, delle aree non idonee alla localizzazione di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti e dei luoghi adatti allo smaltimento dei rifiuti.
Tutelare il territorio, il paesaggio e l’urbanistica, con particolare attenzione alla presenza antropica, alla risorsa idrica e agli aspetti storico culturali del sito, sono le principali “direttrici” sulle quali fondare i criteri territoriali e ambientali – escludenti, penalizzanti o preferenziali - tenuto conto che deve essere valorizzata l’impiantistica già esistente sul territorio regionale attraverso processi di potenziamento o di ristrutturazione.
Nella definizione dei criteri di localizzazione vengono considerati anche gli aspetti relativi al risparmio di consumo di suolo e all’utilizzo di aree degradate o comunque compromesse per la presenza di insediamenti produttivi dismessi. A monte la consapevolezza che la presenza sul territorio di impianti di gestione di rifiuti può generare una serie di problematiche che toccano sia l’ambiente sia i cittadini residenti.
“Un documento importante – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – presupposto fondamentale per coniugare la necessità di preservare l’ambiente, inteso nella sua globalità, con quella di recuperare i rifiuti nell’ottica dell’economia circolare, volàno della transizione ecologica. In sostanza maggior tutela per l’ambiente tenendo conto delle esigenze del mondo economico”.
Infine, vengono previste misure di mitigazione e compensazione ambientale, affinché la proposta di inserimento di un nuovo impianto sia accompagnata da idonee misure di mitigazione e compensazione, in particolare, per quei nuovi impianti che effettuano operazioni di smaltimento di rifiuti pericolosi.