CUNEO - "In psichiatria non si entra perché si è 'pazzi', ma perché si ha bisogno di aiuto"

Pubblichiamo la lettera di una giovane ricoverata all'ospedale di Cuneo che ringrazia lo staff medico: "Mi hanno dato la forza per tornare a vivere"

L'ospedale Carle

Redazione 09/06/2022 11:30

Riceviamo e pubblichiamo.
 
Gentile direttore,
sono una giovane ragazza e sono stata ricoverata nel reparto di psichiatria dell'ospedale di Cuneo, in quanto affetta da DCA (disturbi del comportamento alimentare). In quel luogo le persone comuni spesso pensano che ci siano i "matti" e invece proprio tra quelle mura ci sono "solo" persone tanto sofferenti. Proprio lì ho trovato una mano tesa a cui aggrapparmi, uno sguardo di conforto, una parola, un abbraccio al momento giusto.
 
La dottoressa Esposito, il dottor Cavallo, le altre dottoresse, Lucio, Roberto, Grazia, tutti gli infermieri, OSS, psicologi, e tutto il team di figure professionali presenti non mi hanno aiutato solo dal punto di vista fisico, ma sono riusciti ad arrivare dentro nel profondo dove pochi sono in grado di arrivarci. Perché la sofferenza dell'anima non si vede e spesso non si vuole vedere, perché il mondo corre veloce e le persone che cadono lungo la strada sono considerate deboli, e chi si fa aiutare é fragile. Invece farsi aiutare é un atto di coraggio, di consapevolezza per tornare a vivere serenamente con se stessi. Non posso dire di essere ancora guarita, ma entrare in questo reparto mi ha cambiato in meglio.
 
Non era il mio primo ricovero e loro sono riusciti a darmi una mano, a darmi un paracadute e le istruzioni per usarlo onde evitare di schiantarmi al suolo. Mi hanno insegnato a comprendere il dolore, la sofferenza, e che la vita è un insieme di alti e bassi e con rispetto mi hanno dato quella spinta per risalire e continuare il mio cammino. Queste persone sanno ascoltarti e cercano di fare entrare la luce in quelle grandi e piccole crepe che ci portiamo dentro. Tutto ciò e per dirvi che in pschiatria non si entra perché si è "pazzi" ma perché si ha bisogno di aiuto. Ringrazio tutto il personale e anche i pazienti che ho incontrato, perché in un modo o in un altro mi hanno dato la forza per tornare a vivere. Mi hanno fatto capire che vivere comporta sofferenza, ma che si può vivere nonostante essa. Grazie di esservi presi cura di me.
 
O.G.

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