Oggi, mercoledì 6 marzo alle ore 11, presso il Teatro Milanollo di Savigliano, il Rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani, il sindaco di Savigliano Giulio Ambroggio e il Delegato del Rettore per gli insediamenti extrametropolitani, Prof. Roberto Cavallo Perin, hanno aperto l’Anno Accademico 2018/2019 dei corsi di studio dell'Università di Torino in Provincia di Cuneo. Alla cerimonia, a cui hanno partecipato oltre 30 studenti e autorità, sono intervenuti Giovanni Quaglia, Presidente Fondazione CRT, Gerhard Dambach, Amministratore Delegato di Robert Bosch S.p.A., il Prof. Giuseppe Tardivo, Ordinario di Economia e gestione delle imprese all’Università di Torino e il Prof. Matteo Leone, Presidente del Corso di Laurea in Scienze della formazione primaria dell’Università di Torino.
"L'università sta ripensando la propria "utilitas", è il tempo della rimotivazione delle competenze.” – dichiara il Rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani - “La nostra responsabilità è uscire dai quadri tradizionali. Lo abbiamo fatto: dall'orientamento attivo al tutoraggio, fino alla sfida del dopo laurea. Oggi, per noi, è fondamentale lavorare con i territori, con le imprese e con le associazioni imprenditoriali per migliorare l'inserimento nel mondo del lavoro. Si tratta di un intervento di prossimità, lavorando anche con gli enti locali e con le scuole. Questa è la sfida della responsabilità sociale. Non ci rassegniamo alla perdita di competenze e ai giovani che se ne vanno. Il Piemonte ha troppa poca università, il diritto allo studio ci chiede una prossimità alle famiglie, l'innovazione d'impresa pure, ecco perché l'idea del decentramento è stata fertile".
“Una piccola città come Savigliano è orgogliosa di essere sede universitaria, un’esperienza nata qualche anno fa che ha migliorato la nostra città culturalmente ed economicamente”. – afferma il Sindaco di Savigliano, Giulio Ambroggio – “Il Miur ha stanziato finanziamenti per ristrutturare una parte fatiscente dell'antico convento di Santa Monica, che ospiterà alloggi per studenti fuorisede, così migliorerà l’accoglienza della nostra sede universitaria”. “L’Università di Torino ha decongestionato la sede metropolitana pensando al Piemonte, affinché il capoluogo si identificasse con la sua Regione. Centro e periferia si devono sentire un tutto uno”. – spiega il Delegato del Rettore per gli insediamenti extrametropolitani dell’Università di Torino, Prof. Roberto Cavallo Perin – “Sta nascendo, infatti, una città-regione, che ha un’identità plurale. In questo periodo di crisi economica che attraversa l'Occidente, si sente parlare di innovazione, ma bisogna distinguere tra “cambiare” e “innovare”, ovvero cogliere nuove opportunità con l'esatta conoscenza di sé medesimi. Abbiamo pensato a nuovo format per UniTo in provincia di Cuneo. Un salto di classe è possibile, lo possiamo fare cercando di unire i nostri ricercatori a chi lavora in questi territori. Per questo motivo stiamo affrontando una rivisitazione accanto ai corsi di laurea. Dobbiamo accettare sfide alte che ci uniscano, come un centro per valorizzare la filiera vitivinicola, in un'area che non ha niente da invidiare ad altri territori extra italiani. Il nostro nuovo format prevede questa innovazione: non più solo attività didattica ma ricerca”.