Ho pensato e ripensato più volte su cosa concentrare l’attenzione del lettore, dovendo esordire con un articolo che sarà il primo di una serie. Per presentarmi sono giunto alla conclusione che, prima di parlare di varie tematiche riguardanti la psicologia, avrei dovuto parlare della figura dello psicoterapeuta. Ma soprattutto di un’altra figura, su cui esistono false credenze: il suo cliente.
Cominciamo dall’abc. Chi è lo psicoterapeuta? Si tratta di uno psicologo con laurea quinquennale, che ha svolto un anno di tirocinio presso qualche struttura e ha poi scelto di specializzarsi in psicoterapia, un corso di altri quattro anni che conferisce appunto il diploma di psicoterapeuta. Ecco perché sui settimanali, accanto al nome di alcuni esperti si legge spesso la dicitura “Psicologo Psicoterapeuta”.
Lo psicoterapeuta dispone di svariati strumenti per curare le persone, dal colloquio terapeutico a tecniche come l’ipnosi e il Training Autogeno (per citare solo alcuni esempi). Diversa invece è la figura dello psichiatra che è un medico il quale, conclusa la laurea in medicina, si specializza in psichiatria e utilizza principalmente gli psicofarmaci come strumento di cura.
Si tratta di due approcci completamente diversi ma che spesso si completano. Infatti lo psichiatra, quando può, con il farmaco tampona il sintomo, rendendo allo psicoterapeuta più facile debellarne le cause con la psicoterapia. Un approccio terapeutico serio è spesso un intervento combinato.
Adesso veniamo al paziente. È comune dire: “Io dallo psicologo non vado perché non sono matto”. Questa affermazione è figlia di una visione antiquata e miope della nostra professione, tanto è vero che i nostri studi sono frequentati da professionisti, operai, insegnanti, impiegati, imprenditori, padri e madri di famiglia che con la follia non hanno nulla a che vedere. È un’affermazione che porta molti sprovveduti disperati a rivolgersi ahimè a figure poco serie che promettono guarigioni magiche. Occorre fare molta attenzione e diffidare assolutamente!
Alzi la mano chi non ha mai avuto un attacco di panico, un attacco di ansia acuta o dei momenti difficili nella vita individuale, di coppia, professionale, sessuale. Ecco che entra in gioco lo psicoterapeuta. Il paradosso è che il paziente veramente grave (quello che nel senso comune verrebbe definito matto) viene inviato da noi studi privati presso i centri di igiene mentale di competenza territoriale, dove un equipe di psichiatri e psicoterapeuti si concentra sul caso.
Noi studi privati, di pazienti veramente gravi, ne teniamo ben pochi perché la terapia è molto impegnativa. Poi c’è da dire che la sofferenza psicologica non è necessariamente direttamente proporzionale alla gravità della patologia. Così come un banale mal di denti può essere più doloroso di un tumore grave, la sensazione di stare per morire di un attacco di panico o un disturbo psicosomatico possono essere più dolorosi e acuti di una schizofrenia tenuta sotto controllo.
Sempre più persone si rivolgono presso i nostri studi perché affette da disturbi psicosomatici (psicogeni somatoformi) come cistiti, uretriti, nausea cronica, mal di stomaco, dolore alle articolazioni, cefalee, che alle analisi cliniche danno esito negativo. Oppure persone che hanno problemi nella sessualità come la mancanza di erezione o il vaginismo. O ancora stati depressivi, difficoltà a gestire emozioni come la rabbia o la paura. E allora che fare? Si comincia a lavorare con una psicoterapia, si fa la diagnosi e si individuano le strategie terapeutiche più consone al trattamento del disturbo, banale o grave che sia.
Lo psicoterapeuta quindi non si occupa principalmente di matti, ma di persone normali che attraversano momenti difficili nella vita, come capita a tutti, anche agli psicoterapeuti.
Mi piacerebbe che dopo la lettura di questo articolo (ce ne saranno altri) i lettori avessero meno timore di rivolgersi allo psicoterapeuta, poiché da una psicoterapia ben fatta si esce sempre cresciuti nella personalità e nel benessere.
Io mi chiamo Christian Rinaudo e sono uno psicoterapeuta. Nell’attesa del prossimo articolo vi esprimo il mio piacere nel fare la Vostra conoscenza.
Dott. Christian Rinaudo