Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Uncem Piemonte.
Ci crediamo da sempre. Uncem sa che è un impegno culturale prima ancora che economico, prima che politico e istituzionale. Ma la spinta a comprare in valle, a scegliere i negozi sottocasa, nella piazza del paese, nell’azienda agricola e nell’alpeggio là sopra, a quindi mettere in un angolo almeno per qualche giorno il supermercato e il centro commerciale, la vogliamo dare anche alla vigilia di ferragosto. Certo non vale solo per oggi. Dovrebbe essere un’imperativo tutto l’anno. “Compra in valle, la Montagna vivrà“. Chiarissimo.
Ci crediamo. E siamo uniti alla Camera di Commercio di Cuneo, ad esempio, che ha condiviso questo impegno a “comprare in valle”, a comprare nel proprio paese, più di 25 anni fa. Siamo uniti a molte associazioni di categoria, a tantissimi Sindaci e Amministratori locali ovviamente. Siamo compatti nel dire ai turisti, a chi sale in montagna per uno o più giorni, di non portare tutto da casa. E di non credere che se porta su acqua, pane, formaggio e prosciutto ha speso meno e ha fatto bene. Uncem lancia l’appello a scegliere il negozio che in quel paese da 100 o 1000 abitanti, tiene in vita il paese stesso. È ancoraggio della comunità. È comunità che vive. Se lo perdiamo, se chiude perché tutti se ne vanno altrove o chi arriva dalla città nelle località di Alpi e Appennini ha caricato tutto a casa e portato su, perdiamo un pezzo di economia viva del Paese, un pezzetto di paese, una famiglia di quel paese.
Comprare in valle è la forma più bella per iniziare a diventare parte di quella comunità dove abbiamo una seconda casa o abbiamo affittato per qualche giorno, su un portale on line, un appartamento o una baita. Alpi e Appennino in questi giorni vedono aumentare il numero di turisti anche solo per una passeggiata, un’escursione, una gita in bici, un pic-nic. Se tutti i turisti che arrivano nei giorni a cavallo di Ferragosto spendessero anche solo 10 euro in un negozio o in un’azienda agricola o artigiana del territorio, la montagna sarebbe più viva. Un primo atto.
Uncem invita tutti a condividere il claim “Compra in valle, la Montagna vivrà” sui propri social. Anche questo è un atto culturale. Dieci euro da spendere in valle. E Uncem invita a dirlo, a fare un passaparola tra amici e persone che si incontrano. Vale molto. Comprare in valle, nel negozio del paese. E così spingere la politica – questo lo continuiamo a fare noi – ad adottare gli adeguati provvedimenti fiscali per sostenere quelle imprese, quei negozi, nell’Italia dove 200 paesi oggi non hanno più un negozio o un bar. Gli altri 500 a rischio vanno salvati. E comprare in valle, a ferragosto e non solo, è il primo fondamentale passo. Per tutti.