Gentilissima Francesca,
ho letto con grande rammarico il suo racconto e, visti gli sforzi straordinari che tutta l'equipe ha fatto in questo ultimo anno, mi sento in dovere di risponderle, in primis per le future neomamme che aspettano di partorire, ma anche per dare conto del grande impegno che ogni giorno viene profuso senza risparmiarsi nell'assistenza ostetrica.
L'Ostetricia che ho l'onore di dirigere è stato il primo reparto (sicuramente in provincia ma forse anche in regione) a separare distintamente i percorsi Covid dai percorsi puliti, a garantire la presenza di un famigliare durante il travaglio (fin dalla prima ondata), a garantire (salvo urgenze indifferibili) la partoanalgesia, tutt'ora attiva anche a fronte dell'imponente richiamo di risorse mediche e infermieristiche da parte dei reparti riconvertiti per l'assistenza Covid.
Nella sua storia emergono alcuni problemi di interpretazione, primo fra tutti "l'esser lasciata sola". Suo marito è stato presente per l'intera durata del travaglio dal giorno successivo al suo ricovero (quando ancora i sintomi erano preparatori al travaglio vero e proprio); come lei stessa riferisce l'ostetrica Selene la ha assistita con calore e dolcezza, ha usufruito della partoanalgesia per rendere più tollerabile il dolore, e ha dato alla nascita suo figlio in piena sicurezza per lei e per i suoi famigliari. Tutti (io per primo) siamo a disposizione in ogni momento per valutare eventuali problemi di assistenza, presunti o reali, ma di certo siamo sempre pronti ad un confronto che - mi perdoni - è costruttivo quando avviene fuori dalle pagine dei giornali.
Sono certo che le molte mamme che scelgono Cuneo per la loro esperienza di nascita sappiano bene cosa trovano e quali sforzi in questo anno difficile per tutti siano stati perpetrati per non perdere il valore incommensurabile di questo momento.
Certo che troverà le risposte che mancavano, restiamo a disposizione per incontrarla di persona insieme alla sua famiglia.
Andrea Puppo
Direttore SC Ginecologia e Ostetricia