Gian Marco Saolini di professione è un bufalaro, un "avvelenatore di pozzi" lo ha definito il direttore del tg di La7 Enrico Mentana. Interpreta di volta in volta un personaggio diverso: lo scorso anno è stato un giudice di Sanremo 'spinto' a votare Mahmood, poi un marinaio della Sea Watch, mentre negli ultimi giorni è diventato un medico impegnato in prima linea nella lotta al coronavirus. Insomma, tutto e niente.
Come la maggior parte dei nostri lettori avrà intuito il 31enne romano pubblica video nei quali racconta “la verità che nessuno dice“, cavalcando indignazione degli italiani sui temi di attualità. E che importa se non è vero niente, tanto difficilmente ai pasdaran del "noncielodicono" importa se una fonte sia autorevole, l'importante è che supporti la loro tesi, anche se non ha alcun riscontro nella realtà. Ecco spiegato il successo di un personaggio che, pur godendo di popolarità tra gli addetti ai lavori, è sconosciuto ai più. I suoi video contano decine, spesso centinaia, di migliaia di visualizzazioni e continuano a essere condivisi anche sui diversi gruppi della provincia di Cuneo.
Giusto ieri un estratto dove si finge un installatore antennista pentito è stato condiviso su 'Sei di Borgo San Dalmazzo se':
"Ci stanno mandando in tutta Italia a mandare antenne 5G per controllarci: attraverso queste onde il virus si propaga meglio". Insomma, Saolini
cavalca la bufala secondo cui le antenne 5G contribuirebbero a diffondere il Coronavirus (mai verificata scientificamente), il problema è che poi c'è chi ci crede davvero. La soluzione? La propone lo stesso bufalaro sui suoi canali social:
"Multe, denunce e ritiro tessera elettorale per chi crede a questo video".