CUNEO - L’8 marzo di Cuneo nel segno di Selvaggia Lucarelli

La giornalista e scrittrice ospite in Provincia dell'incontro "A parlar di donne" organizzato da Confindustria Cuneo: "Ci stiamo prendendo degli spazi, ma dobbiamo rimanere vigili"

Redazione 09/03/2022 08:06

Per una festa convenzionale, una donna non convenzionale. Cuneo ha celebrato ieri la giornata della donna, l’8 marzo, con una protagonista del giornalismo scomoda, affascinante, ribelle, mai banale, guerriera, ironica. Insomma, Selvaggia Lucarelli, editorialista per il Fatto Quotidiano e Tpi, protagonista di numerosi programmi tv e speaker radiofonica. L’incontro dal titolo “A parlar di donne” è stato organizzato da Confindustria Cuneo e si è svolto presso la sala del Centro Incontri della Provincia con il pubblico delle grandi occasioni. In prima fila Mauro Gola, presidente Confindustria insieme alla Prefetto di Cuneo, Fabrizia Triolo.
 
Ad aprire la serata Giuliana Cirio, direttore dell’associazione industriali cuneesi che ha presentato il format della serata, con la giudice di Ballando con le stelle intervistata da alcuni professionisti della comunicazione made in Granda: otto donne e un uomo.
 
Donne e giornaliste, ognuna con il proprio stile, hanno intervistato la Lucarelli. La prima è stata Luisella Mellino, direttrice di Radio Piemonte sound, a seguire Zaira Mireddu, di Provincia Granda, Simona Borsalino, del settimanale Idea, Donatella Signetti, giornalista e scrittrice, Gian Maria Aliberti Gerbotto, giornalista, professore e unico maschio tran i relatori, Francesca Pinaffo della Gazzetta D’Alba, Ilaria Blangetti de La Stampa, Federica Mariani, direttrice Artistica del Festival della TV è Nuovi Media e infine, Barbara Simonelli, giornalista e conduttrice di Targatocn.
 
Ogni intervistatore portava all’attenzione della Lucarelli una donna simbolo del cinema, della scienza, o delle arti. Donne di talento, donne controcorrente, donne che non si sono arrese di fronte alle difficoltà o hanno lottato in periodi nei quali essere donna coincideva con un ruolo che la società imponeva. Da Raffaella Carrà a Marina Abramovich, passando per Maria Montessori e per la regina d’Inghilterra. Spunti per approfondire, come in una chiacchierata tra amiche, i ruoli, le competenze e le battaglie di una vita di queste donne coraggiose e, ognuna a modo loro, libera e innovatrice. Ma è anche stata l’occasione, per la giornalista di Radio Capital, per raccontare il dolore per la malattia degenerativa di cui soffra la madre che piano piano si allontana dagli affetti e dai ricordi, o per parlare dei lati oscuri dell’amore, oggetto anche del suo ultimo libro "Crepacuore. Storia di una dipendenza affettiva”. Una serata di celebrazione della figura femminile a 360 gradi, ma il tetto di cristallo non sembra ancora infrangersi. “È indubbio che tanto è cambiato, ma molto resta ancora da fare. Stiamo migliorando sotto molti aspetti, ci stiamo prendendo degli spazi, ma dobbiamo rimanere vigili – ha spiegato la Lucarelli – perché alcuni traguardi vengono ancora messi in discussione”.
 
 
 

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